"Oggi verranno consegnate al governo le firme della petizione popolare per la difesa e l'estensione dell'articolo 18. La petizione continuerà perché oggi se firmano non e' l'atto conclusivo ma l'inizio. Ci sarà il decreto deve essere convertito in legge e quindi avremo due mesi per rovesciare questa tendenza". Questo il motivo del presidio davanti Montecitorio organizzato dalla Federazione della sinistra che ha portato in piazza circa 300 persone di diverse sigle sindacali, tra cui Usb, No Tav, Cobas, Cub, Partito comunista dei lavoratori.
"Già oggi sono partiti a Roma due consigli di fabbrica, – ha detto Fabio Alberti della Federazione della Sinistra Roma – Genova e' stata bloccata da un corteo di tute blu scese in sciopero spontaneamente, a Milano ci sono i primi scioperi. Dalla firme passeremo alla mobilitazione perché la controriforma dell'articolo 18 che stanno discutendo e' troppo grave perché possa passare senza la riapertura di un conflitto sociale".
Diversi i cartelli indossati, come 'Licenziamoli per giusta causa Bersani-Monti-Casini-Alfano', '-569 cassa integrati-Fornero non firmare false crisi', e una canzone dal titolo 'L'anno che non verrà 'dedicata' al ministro Fornero.