Un rovesciamento di maggioranza ha scatenato una bufera politica nel centrosinistra. Il gruppo municipale del Pdl, insieme a tre consiglieri dell'Idv, hanno presentato lunedì mattina una mozione di sfiducia contro il presidente Giammarco Palmieri che 24 ore dopo ha protocollato la lettera di dimissioni.
«Non potevo non tenere in considerazione il fatto che è stata presentata una mozione di sfiducia sottoscritta da tredici consiglieri, quindi ho preso l’unica decisione responsabile e coerente», ha spiegato il minisindaco che contestualmente ha rassicurato i suoi concittadini: «Secondo il regolamento del Municipio – ha sottolineato – le mie dimissioni produrranno i loro effetti tra venti giorni a partire da oggi. Voglio rassicurare i cittadini sul fatto che in questi venti giorni continuerò a lavorare incessantemente nell’interesse dei cittadini, come faccio da quattro anni a questa parte, auspicando anche che in questo periodo possano emergere elementi di novità in grado di evidenziare la volontà di tutti i consiglieri di centrosinistra di confermare l’impegno assunto con i cittadini nel 2008».
L'appello lanciato alla sua area politica non è rimasto inascoltato e parole di sostegno sono arrivate da molti esponenti istituzionali romani. Una presa di distanza dalle decisioni dei tre consiglieri Idv Ferretti, Tedeschi e Maggi è arrivata immediatamente dopo la mozione da parte della segreteria romana del partito che ha «rinnovato la fiducia al presidente Palmieri» e sospeso i tre politici. Vicinanza e affetto al minisindaco sono state espresse dal presidente di Municipio X Sandro Medici che ha sentito «il dovere di richiamare il centrosinistra romano a riflettere criticamente sul moltiplicarsi di lotte intestine, tensioni, reciproche ostilità che rischiano di compromettere la coesione dell’alleanza e, in alcuni casi, la stabilità di diversi governi territoriali», dai segretari romani di Pd, Sel e Api, Marco Miccoli, Giancarlo Torricelli e Alberto Gambino. «Quello che si sta prefigurando in Sesto Municipio – hanno attaccato – offenderebbe la volontà espressa chiaramente dagli elettori di quel territorio».
Di necessità di difendere la volontà degli elettori da «lotte intestine ai partiti» ha parlato Massimiliano Valeriani consigliere comunale Pd. Il centrodestra Capitolino ha invece accolto come una vittoria la presentazione delle dimissioni del presidente di Municipio Palmieri inquadrando il gesto nel «cattivo stato di salute del Pd e del centrosinistra». Marco Di Cosimo, vice coordinatore vicario del Pdl di Roma ha parlato di «maggioranza ormai logora e logorata su quel territorio che si è rivelata inadeguata al governo di quel versante di Roma. In questo senso bene ha fatto l’opposizione di centrodestra, che con responsabilità e costanza ha sottolineato le mancanze e l’inerzia di una maggioranza oggi esplosa». Ha rincarato la dose Antonio Mazzocchi, deputato romano del Popolo della Libertà: «Non è escluso, anzi è molto probabile, – ha detto – che questa azione dia il via ad una serie di implosioni sugli altri Municipi in bilico, in cui la sinistra vive le stesse identiche difficoltà». Giorgio La Porta, consigliere del Pdl del Municipio VI ha evidenziato «il buon lavoro dei gruppi di opposizione attraverso il quale abbiamo fatto emergere tutte le criticità possibili della maggioranza. Siamo riusciti – ha aggiunto – a far implodere il centro sinistra dopo 20 anni ininterrotti di governo. Qui c’era il collegio blindato di Rutelli candidato premier nel 2001, c’è la storia della sinistra romana ed è per questo che queste dimissioni fanno pensare alla reale dimensione della crisi del centro sinistra».
Elena Amadori