E' iniziato con un giorno di anticipo il presidio fisso davanti al ministero, dove oggi la squadra dei tecnici voluta dal ministro Clini sarà chiamata a decidere sulla scelta del sito per il dopo Malagrotta.
A dire il vero i primi avvisagli di una movimentazione di massa c'erano già stati lunedì quando un membro del comitato di Monti dell'Ortaccio- Paolo Simonini- aveva iniziato uno sciopero della fame a oltranza contro l'ipotesi paventata. «Sono stato stamattina (ieri ndr) a portare la solidarietà e l’appoggio della Federazione della Sinistra a Paolo Simonini, in sciopero della fame da tre giorni davanti al ministero dell’Ambiente. L’ho trovato ancora in buona salute, anche se provato, e determinato nella battaglia per ottenere una politica moderna nella gestione dei rifiuti che non sia basata sullo spreco di risorse costituito da discariche e inceneritori». E’ la testimonianza del portavoce romano della Federazione della Sinistra, Fabio Alberti. Quella di Simonini non è però l'unico coro dei no che si leva dal movimento contro le discariche. Insieme a lui ci sono migliaia di cittadini. I primi a farsi sentire sono stati i comitati di Pizzo del Prete e Monti dell'Ortaccio che ieri fin dalla mattinata hanno iniziato il proprio sit in davanti al ministero.
«Andremo avanti a oltranza – dicono i manifestanti – e attendiamo con ansia le notizie da Clini». Tra di loro c'era anche il “Popolo della nebbia", comitato di Monti dell'Ortaccio, che ha montato una tenda della speranza «per ricordare al ministro Clini che le parole del sindaco di Roma e del presidente della Regione Lazio (entrambi contrari al sito di Monti dell’Ortaccio, ndr) non possono essere in nessun modo calpestate». «Non vogliamo far morire la Valle Galeria – dicono i residenti – non possiamo permettere che sorga una discarica a poco meno di un chilometro da dove sta chiudendo quella che è stata la più grande d`Europa. Ci avevano detto che si sarebbe fatto il gassificatore e che però sarebbe stata chiusa la discarica. Così ci vogliono far morire tutti». Al sit-in del “Popolo della nebbia” parteciperà oggi anche il presidente della commissione Sicurezza del Comune, Fabrizio Santori. E proprio l’Aula Giulio Cesare ha approvato una mozione per dire no alla discarica di Monti dell'Ortaccio e chiedere al sindaco di escludere un'area, quella dove gravita Malagrotta, che ha già pagato a sufficienza. Azzerate, dopo le proteste dei comitati cittadini ascoltate dal ministero dell’Ambiente, le ipotesi di Corcolle e Riano, per il dopo Malagrotta si torna così a parlare del vicinissimo sito di Monti dell’Ortaccio (XV Municipio), Pian dell'Olmo, formalmente nel Comune di Roma ma molto vicino a Riano, e Pizzo del Prete a Fiumicino.
Tre proposte inizialmente suggerite in uno studio della Regione Lazio, ma poi formalmente cassate dal prefetto di Roma Pecoraro, nelle vesti di commissario straordinario. Ma ora con i tempi ristretti che impone il ministro Clini tutto potrebbe tornare in gioco. A seguire da vicino le vicende del dopo Malagrotta ci sarà anche l’Unione Europea che proprio sul sito di Corcolle sta discutendo una petizione sottoscritta da diversi parlamentari. Come prima conseguenza del coinvolgimento del Parlamento Europeo verrà ora attivata, dalla Commissione, un'indagine istruttoria che si concluderà con la convocazione, in tempi brevi, di un'audizione che riunirà intorno d un tavolo i firmatari della petizione insieme ai rappresentanti di Provincia di Roma, Prefettura e Regione Lazio alla quale prenderà parte anche l’europarlamentare Guido Milana.