Pastine, nuovo scontro sul piano voli

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Scoppia il putiferio sul “Pastine” di Ciampino. Negli scorsi giorni una vocina di corridoio è entrata dritta nelle orecchie dei responsabili del comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto, facendo sobbalzare dalle sedie i cittadini ciampinesi, marinesi e capitolini.

«L'informazione circolata – scrive il consigliere comunale Tammaro – paventava la possibilità che il sindaco Lupi in riunioni tenute con Enac avesse affermato la disponibilità ad una delocalizzazione degli abitanti della fascia della sua città limitrofa all'aeroporto». Tammaro stesso che rivolge preoccupato una domanda precisa ai primi cittadini Lupi e Palozzi: «E’ vero che il sindaco di Ciampino ha offerto la possibilità di “delocalizzare” i residenti dalle abitazioni più colpite di Ciampino (1500 persone) e che questo può servire a Enac per aumentare i voli?». Medesima domanda se la fa da giorni pure il comitato dell'aeroporto, che ieri si è riunito in assemblea straodinaria: «La trattativa aperta dai Comuni di Ciampino e Marino con Enac – scrivono in una nota – rischia di mettere in discussione i risultati della Conferenza dei Servizi e mette a rischio anni di battaglie cittadine per la tutela della loro salute e dei loro diritti». Passo obbligato, dunque, la diffida nei confronti delle due amministrazioni castellane «ad accettare, proporre o favorire qualsiasi iniziativa di delocalizzare abitanti delle aree colpite dall'inquinamento aeroportuale».

A raccontare la sua verità, infine, ci ha pensato Lupi: «L'Enac ci ha solo invitato a ragionare rispetto ad alcune ipotesi. Domani (oggi, ndr) ci sarà un incontro in cui l'ente farà ulteriori proposte per mitigare l'impatto ambientale dell'aeroporto. Per noi – tuona il sindaco di Ciampino – la base è una: la riduzione dei voli. L'Enac dia un segnale di inversione di tendenza; l'obiettivo è avvicinarsi a quanto stabilito dalla conferenza dei servizi ». Ma alla fine questa delocalizzazione “da un milione di dollari” da dove è uscita? «E' una proposta trattata negli incontri informali tra Enac, noi e Marino. Ma non c'è nessun documento ufficiale e smentisco categoricamente che il Comune si stia vendendo o stia abbassando la guardia».

Marco Montini

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