Prima i fondi, ora il personale a cui si richiede la reperibilità di 24 ore. Per la Casa del parto Acqualuce all’ospedale Grassi di Ostia, la struttura per il parto assistito, i problemi non sembrano finire. E il Cobas ha scritto un’altra infuocata lettera alla Regione Lazio.
Nell’informativa si legge: «La situazione di maggiore difficoltà e criticità che, di fatto, continua a ostacolare la piena e completa funzionalità della struttura, è la grave carenza del personale ostetrico costretto sempre a operare esclusivamente in regime di “reperibilità” perchè già impegnato in altre attività e sono presenti solo 26 unità di cui solo una minima parte turnante in 24 ore. Nulla è stato fatto per assegnare il necessario personale ostetrico dedicato, è evidente – scrivono i delegati Cobas – come tali condizioni non siano in grado di assicurare non solo il funzionamento della struttura ma il suo stesso destino, compromesso e messo in serio pericolo da condizioni insostenibili. Riteniamo che il “completo funzionamento della struttura” può essere raggiunto solo ed esclusivamente con un'adeguata dotazione organica e con personale dedicato. Per questo – concludono – chiediamo comunque la revoca di qualsiasi provvedimento riguardante l’obbligatorietà dell’Istituto della reperibilità già adottato e l’immediata convocazione di un incontro tra la direzione con la ripresa del tavolo di confronto con la Regione».
Cristina Ferrucci