Malagrotta bis, si decide il 12 aprile

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Dopo il lancio del “piano per Roma”, il ministero dell'Ambiente sembra ora fare davvero sul serio sul nodo rifiuti della regione. Ieri mattina c'è stata la prima riunione finalizzata a individuare il piano operativo per «ridurre i quantitativi di rifiuti prodotti e aumentare la quota della raccolta differenziata e del conseguente recupero di materia». Un tema molto delicato che aveva acceso nelle scorse settimane diverse polemiche rivolte anzitutto contro il Campidoglio, «che ha fatto nulla o quasi sul porta a porta».

«Chiediamo al ministro Clini – dichiara il presidente regionale dei Verdi, Nando Bonessio – di fare pressione sul presidente della Regione Lazio Renata Polverini e sul sindaco di Roma Gianni Alemanno affinché si adottino provvedimenti concreti sulla questione e si punti sulla raccolta differenziata per ridurre il problema dell’impatto ambientale e quello della salute dei cittadini». Oggi i Verdi consegneranno simbolicamente un grande uovo di Pasqua al ministero dell'Ambiente «con dentro quella che ancora oggi purtroppo per Alemanno e Polverini continua a essere incredibilmente una sorpresa: la raccolta differenziata». Un flash mob inserito all'interno del sit in permanente dei comitati in via Cristoforo Colombo (vedi box in pagina). La riunione di oggi e' finalizzata a individuare il piano operativo per «rendere pienamente efficienti gli impianti di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti (Tmb), ai fini della produzione di una frazione biostabilizzata e di una frazione da destinare al recupero energetico». Dalle lettura delle prime bozze emergono dati preoccupanti, con particolare riferimento agli impianti della Valle del Sacco. «Per inciso nel documento allegato quando si parla di 425.000 tonnellate dei rifiuti nei nuovi TMB (pag. 11) – si legge in un comunicato della Rete per la tutela della Valle del Sacco – è lecito recepire che si tratta della somma dei due impianti di Colleferro (125.000 tonnellate) + Castellaccio (300.000 tonnellate). Gravissimo proseguire nella direzione del recupero energetico (inceneritori) che porta nuovamente Colleferro e Anagni ad essere il polo della termodistruzione con due linee di incenerimento rifiuti (Colleferro), una di incenerimento pneumatici e una di biomasse (Anagni). Indispensabile proseguire nell'attività di sensibilizzazione di cittadini e amministrazioni locali per fermare questo scempio che porterebbe la Valle del Sacco ad un ulteriore declino che precluderebbe la possibilità di rilancio socioeconomica».

L'ultima riunione del 12 aprile prevede infine l'individuazione della discarica “per la gestione transitoria” e del sito “per il conferimento a regime (2014) di non oltre il 20% dei rifiuti trattati”. Clini mette in campo un gruppo di supporto, composto anche da rappresentanti di tutti gli enti locali, per individuare le discariche provvisorie, che dovranno essere attivate una volta che, a giugno, sarà chiusa quella di Malagrotta, considerata la più grande in Europa. «Le soluzioni transitorie già individuate dal prefetto – spiega il ministro – saranno oggetto di ulteriore valutazione insieme con le altre opzioni che erano già state individuate dalla regione. A questo scopo abbiamo istituito una struttura tecnica di supporto, coordinata dal segretario generale del ministero Antonio Agostini, al quale partecipano il Comune di Roma, la Provincia di Roma, la Regione e la struttura commissariale. Noi seguiamo – continua Clini – in modo ordinato e trasparente il nostro programma per consolidare soluzioni fattibili e coerenti con le leggi, lontani dalla polemica nella quale in molti cercano di trascinarci. Abbiamo cominciato il 12 marzo e il 30 aprile vogliamo adottare gli accordi e i provvedimenti necessari per prevenire l'emergenza a Roma: 48 giorni per affrontare problemi aperti da anni, e avviare il percorso che entro il 2014 porterà Roma al livello delle più importanti capitali europee».

Carmine Seta

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