Tutti d'accordo: serve più differenziata per sconfiggere la politica delle discariche. Lo ha ribadito ieri anche il ministro Clini in occasione del secondo incontro sull'emergenza rifiuti di Roma.
«Abbiamo chiesto alla Regione Lazio e al Comune di Roma di puntare su recupero e riciclo. Roma si è adagiata da 40 anni su una gestione dei rifiuti attraverso una grande discarica. Ma la capitale, con un piano adeguato, può rapidamente arrivare a differenziare il 50% dei rifiuti, non è il libro dei sogni» ha detto Clini. Ieri i Verdi in segno di protesta hanno consegnato simbolicamente un grande uovo di Pasqua al ministero dell'Ambiente «con dentro quella che ancora oggi purtroppo per Alemanno e Polverini continua a essere incredibilmente una sorpresa: la raccolta differenziata »(vedi box in pagina). Se da un lato però si spinge per il metodo porta a porta, dall'altro servono anche gli impianti industriali. E il ministero vuole accelerare sui progetti approvati nella provincia. Innazitutto, il quinto impianto “mancante” si farà a Paliano.
A ribadirlo alle agenzie anche il prefetto Pecoraro e poco importa se c'è la ferma opposizione dei sindaci dell'area. «Si parla di 425.000 tonnellate dei rifiuti nei nuovi TMB – si legge in un comunicato della Rete per la tutela della Valle del Sacco – ed è lecito recepire che si tratta della somma dei due impianti di Colleferro (125.000 tonnellate) + Castellaccio (300.000 tonnellate). Gravissimo proseguire nella direzione del recupero energetico (inceneritori) che porta nuovamente Colleferro e Anagni ad essere il polo della termodistruzione con due linee di incenerimento rifiuti (Colleferro), una di incenerimento pneumatici e una di biomasse (Anagni)».
Ma l'area della Valle del Sacco non è l'unica a opporsi. Un nuovo impianto sarà infatti costruito anche a Guidonia. Un annuncio che non è proprio piaciuto al comitato per il risanamneto ambientale tiburtino che in una nota stampa ha chiesto ieri un passo indietro alle istituzioni. «Come mai gli amministratori di Guidonia Montecelio, così lesti a difendere i loro interessi di partito non hanno evidenziato i “fattori escludenti” anche per l'Inviolata? Se non la fanno i rappresentanti politici della città – continuano – la faranno le associazioni e i comitati locali stessi la richiesta al ministro Corrado Clini di esprimersi sulla palese illegittimità del sesto invaso della discarica dell'Inviolata, del previsto impianto TMB e dei lavori programmati presso la via della Selciatella». Intanto cresce l'attesa per la scelta della futura discarica che andrà a sostituire Malagrotta. Dei sette indicati dalla Regione restano sicuramente fuori Riano e Corcolle. Ieri il ministro Clini ha definitivamente eliminato dalla lista le due aree della provincia. «L'autorità di bacino del fiume Tevere ha detto chiaramente che Corcolle e Quadro Alto non hanno le caratteristiche idonee e previste dalle direttive europee» – ha spiegato il ministro.
Carmine Seta