Post Malagrotta, ennesimo rinvio

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Vicenda Malagrotta, ancora tutto in alto mare. Doveva essere la settimana decisiva per la scelta della discarica e invece ieri è stato rinviato a sorpresa l’incontro finale previsto per domani, che dovrebbe tenersi a questo punto venerdì.

«Lo slittamento della riunione – ha spiegato ieri la presidente della Regione Lazio Renata Polverini – credo potrebbe dipendere dagli impegni del ministro. La questione e' molto complessa e stiamo dando tutti un contributo. Ci auguriamo che magari lo slittamento possa portare a qualche risultato in piu' rispetto a quelli raggiunti fino ad ora». In merito, poi, la volonta' della Regione Lazio di firmare l'accordo di programma del ministro Clini, Polverini ha sottolineato che, «allo stato attuale non c'e' alcuna proposta. L'accordo di programma va costruito. Se ci sono le condizioni la Regione lo firmerà». Diversi i nodi ancora da sciogliere: in primis bisognerà trovare un modo idoneo per chiudere la discarica di Malagrotta, avviando contemporaneamente nuovi piani per la raccolta differenziata, che l’Unione Europea sollecita da tempo. Il ministro finora ha bocciato le ipotesi Riano e Corcolle, mentre proprio nelle ultime ore sarebbe emersa l’ipotesi- Torre Astura di Nettuno. Un sito di grande valore ambientale, che nel giro di pochi giorni è stato messo sotto assedio prima per la vicenda dei presunti pannelli fotovoltaici, ora per un’eventuale alternativa a Malagrotta. Il ministero della Difesa avrebbe individuato insieme a quello dell’Ambiente il sito di Torre Astura, (tra quelli militari) come eventuale luogo per una nuova discarica.

La Provincia ha già espresso un netto rifiuto a questa ipotesi, con l’avallo del sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta, che ha già inviato una lettera al presidente della Regione Polverini e al prefetto Giuseppe Pecoraro, evidenziando l’enorme valenza storico- ambientale dell’area. Il primo cittadino di Nettuno non intende fermarsi in questa battaglia, dichiarandosi disposto ad andare fino in fondo pur di tutelare l’area . L’ipotesi è stata bollata come assurda, anche se rimane il fatto assodato che trovare un’alternativa a Malagrotta rimane un’impresa titanica. Venerdì potrebbe essere il giorno della verità. Altro nodo della questione è legato agli impianti industriali. A proposito dell’inceneritore di Albano Polverini ha dichiarto ieri che « i lavori sono pronti a partire immediatamente. Si trattera' di una ripresa tecnica del cantiere, pero' non c'era alcun ostacolo. Diciamo che in un momento cosi' delicato, questo impianto agevola il percorso di chiusura del ciclo dei rifiuti».

Marcello Batoli

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