Non c’è mai fine al peggio. La Fillea Cgil e la Filca Cisl di Roma lanciano l’allarme sulle condizioni finanziarie e di prospettiva occupazionale dell’azienda Paolo Bolici di Anzio-Lavinio. Specializzata in rifacimenti d’interni di navi da crociera e alberghi, impegnata su tutti i mercati internazionali, la Paolo Bolici impiega circa 40 dipendenti.
«Siamo preoccupati da ciò che sta accadendo e potrebbe accadere all’azienda “Bolici Paolo” di Anzio- Lavinio – scrivono i segretari provinciali Gianni Lombardo della Fillea Cgil e Nicola Capobianco della Filca Cisl – visti i continui ritardi, addirittura di mesi, nei pagamenti degli stipendi, delle 13° mensilità e, di anni dei versamenti dovuti ai fondi previdenziali integrativi. L’azienda tramite il suo ormai ridotto management, continua ad ostentare certezze puntualmente smentite dai fatti il giorno dopo. I lavoratori oramai in cassa Integrazione da anni, vedranno scadere la stessa nel mese di giugno 2012 e tutto lascia presagire a un licenziamento collettivo, stante l’attuale situazione di stallo. La crisi finanziaria in cui è piombato il mondo globalizzato – continuano i sindacati – certo ha condizionato un sistema economico di per sé già debole, facendo emergere tutte quelle inefficienze che per troppo tempo sono rimaste sopite, protette da un contorno che garantiva tutti, ma allo stesso tempo, ha evidenziato la scarsa capacità manageriale di aziende, che come la stessa azienda “Bolici Paolo” hanno inteso negli anni proseguire nella strada di poca concertazione e troppo autoritarismo, sfociata in realtà aziendali incomprensibili e inaccettabili. Il rischio di un’eventuale chiusura – aggiungono – è palpabile ed è forte la preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori interessati, i quali a breve rischiano di andare a rimpinguare il già folto numero dei disoccupati».
Fillea Cgil e Filca Cisl di Roma intendono non arrendersi a un destino che sembra segnato e nei prossimi giorni chiederanno un incontro al sindaco del Comune di Anzio, nel tentativo estremo di trovare quelle garanzie occupazionali che ad oggi la Bolici Paolo sembra non voler e non poter garantire.