Nella città eretina si torna a parlare del futuro del Santissimo Gonfalone. L’occasione è per lunedì prossimo nel corso di una assemblea pubblica nella quale verrà rimesso nuovamente l’accento anche sulla realizzazione dell’ospedale del Tevere, opera attesa da anni ad oggi rimasta solo su carta. Dopo mesi di battaglie proteste e promesse non mantenute la “questione” relativa alle sorti dell’ospedale di Monterotondo continua a rimanere sospesa. In mancanza di notizie certe il depotenziamento della struttura, come annunciato dal piano di riordino della rete sanitaria della Regione Lazio, è stato progressivamente avviato.
In pratica reparti chiusi e trasferimento del personale. Del “caso “si tornerà a discutere lunedì pomeriggio con la visita al Santissimo Gonfalone di una delegazione del Partito Democratico del Lazio, più tardi presso il Parco Arcobaleno si terrà una assemblea pubblica per fare il punto della situazione del nosocomio eretino e della sanità nella Regione con il sindaco Mauro Alessandri e con Francesco Antonelli, Bruno Astorre, Francesco Dalia, Carlo Lucherini, Enzo Foschi e Esterino Montino. Durante l’incontro verrà affrontata anche la questione relativa al nuovo ospedale della Valle del Tevere. Intanto nella vicina Palombara il comitato che si è costituito contro la chiusura del locale ospedale non si da per vinto e lancia nuove iniziative, l’ultima, quella di mettere in mano le sorti del Santissimo Salvatore ad una cordata di imprenditori.
«Non sono bastate le proteste dei cittadini – dicono dalla associazione – non sono bastati gli interessamenti di europarlamentari, senatori,consiglieri regionali, non è bastata la presa di coscienza dell’ex ministro alla salute Fazio, una situazione drammatica, quella della Asl RmG ormai al collasso 500mila abitanti riversati su Tivoli ospedale in "tilt». Un ministro che aveva dettato le linee da seguire al presidente della Regione Lazio Renata Polverini per quanto riguarda l'ospedale di Palombara Sabina, 500mila euro stanziati per la messa a norma dell'impianto elettrico del nosocomio. Poi buio, il nulla, struttura all'abbandono.« Noi non ci abituiamo alle ingiustizie, noi siamo sempre e continuamente alla ricerca di possibili soluzioni, Quindi ecco l'ennesima proposta – continuano dal Comitato – una cordata di imprenditori che affianchi il pubblico, erogando servizi sanitari di eccellenza».
Ad.Ani.