Rischiano di finire sul banco degli imputati 26 persone coinvolte negli scontri verificatisi il 14 dicembre 2010 in occasione del voto di fiducia tenutosi alle Camere in relazione all’allora Governo in carica. Il pm Luca Tescaroli ha infatti chiesto il loro rinvio a giudizio. Deturpamento e imbrattamento di cose altrui, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, danneggiamento seguito da incendio, travisamento in occasioni di manifestazioni pubbliche, promozione di riunione in luogo pubblico non preavvisata, sono i reati contestati dal pm a seconda delle singole posizioni processuali.
Tra i 26 imputati figura anche Manuel De Santis, il ragazzo che colpì un minorenne con un casco durante quegli scontri che per quella vicenda è già stato condannato con rito abbreviato per lesioni personali gravi a tre anni di reclusione dal gup Silvia Castagnoli. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche, tra gli altri, l’ex consigliere comunale Nunzio D’Erme, l’esponente di Action Bartolo Mancuso, nonché persone legate all’area no global come Giordano Luparelli, Francesco Saverio Ciacciarelli, Paolo Do’. In contestazione, a seconda delle posizioni, il lancio di oggetti contro le forze dell’ordine, tra cui non solo sampietrini, bombe carta, fumogeni, ordigni esplosivi, petardi, segnali stradali e pubblicitari, transenne, bottiglie, sassi, ma anche uova contenenti vernice rossa. Alcuni imputati avrebbero anche assaltato e danneggiato quattro automezzi della polizia. Altri avrebbero appiccato il fuoco a dei manifesti per incendiare una barricata, composta da elementi di arredo urbano e legname, innalzata dagli stessi manifestanti.
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