Allarme tra gli ambientalisti di Guidonia Montecelio per la possibile realizzazione di un inceneritore per i rifiuti nell’area delle cementerie. Ad esprimere il proprio dissenso per la realizzazione dell’impianto Roberto Coccia, presidente del Circolo Legambiente Guidonia: «Tra qualche giorno potremmo ritrovarci con un inceneritore al centro di Guidonia. E forse, anche un'altra amara sorpresa: che la percentuale di 'rifiuti' da incenerire insieme al combustibile tradizionale possa essere elevato (anche fino al 50%), come appunto chiede alla politica il comparto del cemento da anni. Questo significa che il rischio sale fino al possibile incenerimento di almeno 50mila tonnellate/anno di derivati da rifiuti al centro di Guidonia, con altre sostanze emesse che si andranno ad aggiungere a quelle che finora hanno caratterizzato la qualità dell'aria della città».
Realizzazione del nuovo impianto che gli ambientalisti bocciano sonoramente, ricordando come in relazione a tale ipotesi ci sia già stato un parere negativo da parte del Comune di Guidonia Montecelio: «Ciò potrà avvenire talmente presto che ogni azione da parte dell'Amministrazione Comunale o delle Associazioni e rappresentanze del territorio non avrebbe più alcuna efficacia preventiva. Un punto fermo è il nostro no assoluto all'ipotesi malsana. Un no sostenuto dalla ragione dei numeri. Un no che siamo pronti a proteggere con i denti. Ma c'è un altro no. Pronunciato e mai difeso. Quello espresso dal Consiglio Comunale di Guidonia Montecelio, in sede di definizione di un protocollo di intesa con la Buzzi Unicem. Era un no unanime, proveniente da tutti i banchi del consiglio e rievocato nel Consiglio del 20 aprile scorso in un accenno all'imminente, possibile, incenerimento alla Buzzi Unicem».
Roberto Coccia che conclude: «Ora la città e chi la amministra si trovano di fronte ad un bivio, dove le mezze misure, le vie fumose e le zone grigie non sono più sostenibili, occorre il coraggio delle scelte giuste, ragionate, semplici quanto trasparenti. Che ne è stato del protocollo di intesa con la BU, che avevamo chiamato 'carta straccia' perché non era strettamente vincolate ed era estremamente 'concessivo' e che, invece, l'ex sindaco, dott. Filippo Lippiello e l'ex assessore alla qualità dell'Aria, ing. Gianni Polucci, definirono 'un passo in avanti'? Un passo avanti dove? In che direzione? E poi, chi lo avrebbe fatto questo passo in avanti? Di quali concessioni ha beneficiato il cementificio e quali contropartite ha rispettato? E' possibile che il gruppo del cemento abbia la meglio sulla volontà del Consiglio Comunale?».
Mauro Cifelli