La Sapienza, inanellamento per i 4 falchetti di Aria e Vento

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Anche quest’anno sono quattro i nuovi nati dalle uova della coppia di falchi pellegrini Aria e Vento che oggi saranno inanellati sul terrazzo della facoltà di Economia della Sapienza. L’ottava stagione riproduttiva della prolifica coppia ha preso il via nei primi giorni di marzo quando, con un po’ di anticipo, Aria ha deposto il suo primo uovo, seguito da altri tre. Il nido è monitorato 24 ore su 24 da una webcam di nuova generazione, caratterizzata da una altissima definizione delle immagini, che permette a studiosi e appassionati di seguire la vita del nido direttamente dal sito www.birdcam.it o dalla sezione “sostenibilità” di Terna.

“Birdcam” è un’iniziativa che vede la collaborazione di Terna, proprietario della rete elettrica nazionale, dell’Università “La Sapienza” di Roma e di Ornis Italica, un’associazione di ricercatori e ornitologi con la quale Terna collabora anche per il progetto “Nidi sui tralicci” che ha già portato all’installazione di circa 550 nidi artificiali sulle linee di Terna. Sia la deposizione che la schiusa delle uova sono avvenute in diretta web e sempre online sul forum di Aria e Vento, i numerosi appassionati hanno scelto per i piccoli i nomi Welby, Kit, Mitra e Vic. Come da tradizione, ogni anno l’inanellamento dei falchetti da parte degli operatori dell’associazione Ornis Italica avviene a circa 15 giorni dalla loro nascita, quando i pulcini sono ancora a uno stadio precoce del loro sviluppo, ricoperti di piumino bianco, mentre le prime penne spunteranno tra qualche giorno. I tempi dell’operazione sono dettati dalla necessità di non correre il rischio che i pulcini, spaventati dalla presenza degli operatori, possano sbilanciarsi nel vuoto.

L’inanellamento è un atto fondamentale dal punto di vista scientifico perché consente la riconoscibilità nel tempo di questi soggetti che potranno essere osservati o catturati nuovamente da altri ricercatori. Le eventuali future segnalazioni permetteranno, infatti, di ricostruire i movimenti degli uccelli che ancora oggi non sono del tutto conosciuti. Ci si aspetta che i giovani falchi, una volta involatisi dal nido, si allontanino fino all’Africa subsahariana (da qui il nome di “peregrinus”: pellegrino, dato a questo falco) anche se dati acquisiti proprio da questi soggetti indicano una spiccata filopatria.

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