Dal centro storico alle periferie, ogni quartiere del la Capitale “vanta” le proprie voragini. Ne sbucano anche due al giorno, molte volte in quegli stessi luoghi in cui gli interventi hanno previsto una semplice copertura del manto stradale, una “toppa” di catrame posizionata sulla strada, pronta a scucirsi col tempo. Un totale di trenta cedimenti, dall’inizio dell’anno, ha afflitto la città creando disagi ai cittadini.
Nel pomeriggio di martedì è stata la volta di via di Villa Massimo, la strada che costeggia il parco alle spalle di via Bari, nel municipio II (ex III). Un cedimento del manto stradale, nel tratto in cui via Belluno interseca via Ravenna, ha determinato la chiusura della via al traffico. L’accesso è stato tuttavia consentito ai residenti, autorizzati a circolare, attraverso uno slalom, a lato della voragine recintata e coperta, fino a ieri mattina, con un’asse. «Già da questa mattina alle 8 gli operai vi stavano lavorando» afferma una signora.
Eppure nella tarda mattinata di ieri la buca sembrava abbandonata. Fortunatamente la via non è attraversata da mezzi pubblici e il traffico non ha risentito del disagio. Risalendo lungo via Rovigo, a lato del marciapiede, la strada si presenta da tempo dissestata e l’asfalto colabrodo è racchiuso da recinzioni. A pochi metri da via di Villa Massimo, via Forlì, chiusa al traffico dallo scorso 11 aprile a causa di un’altra voragine proprio di fronte al Teatro delle Muse, ieri era ancora interdetta alla circolazione. Stando a quanto dichiarato dagli operai la strada dovrebbe riaprire oggi: «il tempo di asfaltare».
Sempre nel tardo pomeriggio di ieri un cedimento dell’asfalto ha interessato via Ormea, all’altezza di via Vicoforte con conseguente chiusura della strada. Una “debacle” insomma, quella subita delle arterie della Capitale, che non riesce ad essere scongiurata nemmeno dall’arrivo della bella stagione. Circa una settimana fa anche via Annia Regilla, nel municipio VII (ex X), era “sprofondata” in un piccolo cratere dal diametro di circa cinquanta centimetri provocato da una perdita di una conduttura idrica, mentre, sempre lo stesso giorno, in via della Madonna del Riposo, in zona Aurelia, all’interno del municipio XIII (ex XVIII), un dissesto del manto stradale aveva indotto i tecnici a restringere la carreggiata all’altezza del civico 4.
Stessa situazione si era presentata, a pochi metri di distanza, lo scorso 5 aprile in via Giacinto de Vecchi Pieral ice, interessata da un’ampia voragine. Altri dissesti si sono registrati, sempre nel mese di aprile, in via del Fosso di Bravetta, nel municipio XII (ex XVI) e in via Pier Vettori, nei pressi di viale dei Colli Portuensi. Un primato, quello delle buche, che deturpa il volto ed accresce i disagi di una città, troppo spesso costretta a indossare le scomodi vesti di perenne cantiere.
Samantha De Martin