Acquario di Roma: un cantiere a rilento

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L'Acquario di Roma è con l'acqua alla gola o meglio senza acqua. Il progetto partito nell'ormai lontano 2010, fulcro del secondo polo turistico della capitale, si è ingolfato. La causa? «Siamo alla ricerca di fondi, i rubinetti delle banche che hanno finanziato il progetto si sono chiusi». A spiegarlo è Domenico Ricciardi, direttore dei lavori e socio della Mare Nostrum, impresa che ha la concessione su quello che dovrebbe essere il più grande acquario d'Italia, con oltre cinquemila specie di esemplari marini, avvenieristiche tecnologie e centro di ricerca polifunzionale.

Le ditte che hanno partecipato all'opera, però, devono ancora ricevere milioni di euro dai finanziatori. In superficie è difficile notare la situazione dei lavori, ma sotto il laghetto dell'Eur c'è un inferno che arde e non trova pace. L'inaugurazione non ha ancora una data precisa, si parla di 2014 quando inizialmente la data era stata fissata per la primavera del 2012.

«Meglio che stia zitta, ce ne sarebbero di cose da dire – dice la titolare della tabaccheria alla metropolitana Eur Fermi – il cantiere si estende da qui fino a Metro Palasport ma non c'è mai nessuno, ogni tanto si vede qualche operaio, la situazione dei lavori è sempre la stessa, sono mesi che dicono che vanno avanti ma qui sembra esser un cantiere fantasma».

I cittadini dell'Eur, esasperati chiedono chiarezza: «Ci hanno tolto una parte di lago e coperto prati di rifiuti e transenne, da più di tre anni, per cosa?».

Leonardo Bocci

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