Due giorni di liete novelle per il comitato “No Inc” di Albano, impegnato nella lotta contro l’inceneritore di Roncigliano: giovedì è arrivata in mano pubblica la convenzione preliminare Gse-Coema, mentre venerdì il coordinamento ha incassato i primi segnali di apertura dalla Regione.
Sul fronte Gse, l’ente – dopo aver respinto le richieste di accesso agli atti avanzata da No Inc, Comune di Albano e sindaci di bacino – ha detto sì ai parlamentari grillini: «C’è voluto un anno e mezzo – spiega il portavoce No Inc Castri – ma è divenuta pubblica la convenzione preliminare che permetterebbe, ancora oggi, l’uso dei Cip-6 e certificati verdi per la costruzione e gestione dell’Inceneritore di Albano. Ora possiamo affermare che i presupposti su cui si basa questo documento sono stati smentiti dalla sentenza del CdS del marzo 2012, che vieta l’uso dei fondi pubblici e certificati verdi per la costruzione e gestione del bruciarifiuti».
Per Castri la convenzione preliminare deve essere annullata: «Faremo esposti penali e iniziative legali al Tar e alla Corte dei Conti. Per noi quest’atto deve essere cassato perché si fonda su una cantierizzazione che non è mai avvenuta».
Dolce e un po’ salato il giudizio dal Comune di Albano: «Siamo felici che qualcuno abbia questo atto – dice Andreassi – ma non capiamo perché il Gse abbia ritenuto che i parlamentari 5 Stelle avessero le prerogative per avere accesso alla convenzione mentre noi e i sindaci di bacino no».
Sempre venerdì il “No inc” si è spostato sotto la Regione per il sit-in dei movimenti anti discarica e inceneritore: «Abbiamo incontrato il delegato dell’assessore Civita – rimarca Castri – che ci ha dato una doppia disponibilità: affrontare le questioni avanzate dal coordinamento dei comitato regionali, e parlare nello specifico dell’inceneritore di Albano. Tutto questo entro un mese».
Marco Montini