Da anni non possono berla nè usarla per cucinare. Ora le famiglie che abitano a Borgo Pineto non possono usare l'acqua del rubinetto neanche per lavare le stoviglie e i panni. Nemmeno per farsi una doccia. Peggiora la situazione nel quartiere di Sacrofano dove è stata riscontrata la presenza di arsenico nell'acquedotto Camuccini gestito da Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio).
La restrizione è arrivata perchè è scaduto il termine ultimo indicato dall'Unione Europea per mettere a norma l'impianto e ora il Comune deve applicare le indicazioni imposte per la salute delle persone. «La qualità dell'acqua non è peggiorata sotto il profilo della concentrazione di arsenico», si sottolinea nell'ordinanza firmata dal neo sindaco Tommaso Luzzi.
La precisazione può rassicurare gli abitanti dal punto di vista sanitario, ma non elimina il problema. Circa 200 famiglie vivono con il divieto di usufruire come tutti dell'acqua pubblica dal 2008. Da cinque anni chiedono che la questione venga risolta, ma finora gli appelli sono rimasti inascoltati e adesso i disagi si moltiplicano. La precedente Amministrazione ha installato due container di h2o potabile dove i residenti possono riempire taniche e bottiglie. Ma ora dovranno attrezzarsi per fare una lavatrice.
LEGGI ANCHE: Sacrofano, rubinetti a secco e H2O all’arsenico
Dal canto suo, Acea Ato2 (gestore delle infrastrutture) ha dichiarato più volte che si farà un raccordo per far arrivare l'acqua del Peschiera anche alle case di Borgo Pineto, ma ancora i lavori non sono cominciati. «Mancano i certificati della ditta appaltatrice», ha spiegato l'Acea all'incontro con il Comune del 26 giugno. «Ma il cantiere partirà entro luglio», hanno assicurato. Intanto le scadenze dettate dall'Europa per l'adeguamento non sono state rispettate, con buona pace delle 500 persone che ora si arrangeranno per lavarsi i denti ogni mattina.
elam