Era entrato in un negozio di abbigliamento gestito da cinesi all’Esquilino con l’intenzione di acquistare un vestito esposto in vetrina. Con sommo stupore l’uomo si è però visto negare la vendita con la motivazione che quello era un esercizio all’ingrosso.
Per nulla convinto dalle spiegazioni ricevute, il cliente ha allora insistito nel voler effettuare comunque l’acquisto ma, per tutta risposta, i commessi lo hanno picchiato e allontanato.
Il malcapitato si è subito recato alla stazione dei carabinieri di piazza Dante e ha denunciato l’accaduto. I militari hanno richiesto l’intervento della polizia locale del I gruppo per gli accertamenti sulla regolarità della licenza. Così, due vigili urbani della sezione amministrativa in borghese si sono finti clienti interessati ad acquistare all’ingrosso un considerevole quantitativo di merce. L’affare si era appena concluso con la consegna della bolla per il ritiro di duecento abiti in un magazzino di via dell’Omo al Prenestino. A quel punto, quando il negoziante pensava ormai di incassare, è scattato l’intervento congiunto dei carabinieri e dei vigili, stavolta in divisa.
Dai controlli della polizia locale è emerso che l’attività era autorizzata per la sola vendita al dettaglio e in un unico spazio commerciale. Il titolare la effettuava invece all’ingrosso e in due locali distinti, di cui uno totalmente abusivo. Abusivo anche il magazzino che si trovava nel sottoscala.
Tra i dipendenti, tutti cinesi, sono state individuate due donne che lavoravano completamente in nero. In corso gli accertamenti per contestare al responsabile della società gli addebiti sia amministrativi che penali.