Manichini ''insanguinati'' davanti alla sede del X Municipio di Roma, a Ostia, e un eloquente striscione – ''No allo ius soli'' – affisso sul ponte di via dei Romagnoli. Sono le manifestazioni di protesta con cui i militanti di Forza Nuova e Casapound hanno dato il ''benvenuto'' al ministro dell''Integrazione e delle Politiche giovanili, Cecile Kyenge, che oggi pomeriggio, proprio nel litorale romano, partecipera'' a un incontro – ''Giovani… Che cosa?'' – organizzato dai Giovani democratici del circolo Pd di Ostia Centro nella sala consiliare della sede del X Municipio.
I tre manichini, realizzati con jeans e magliette imbottiti di buste di plastica e imbrattati con salsa di pomodoro, sono stati ritrovati stamattina davanti all''ingresso di Palazzo del Governatorato da un''impiegata della ditta di pulizie del Municipio, assieme a un volantino a firma Forza Nuova: ''L''immigrazione e'' il genocidio dei popoli, Kyenge dimettiti''. Un gesto poi spiegato da Pablo De Luca, responsabile del movimento di estrema destra per il X Municipio di Roma: «Il nostro gesto dimostrativo vuole rappresentare agli italiani il pericolo in cui si troveranno i cittadini se venisse applicato lo ius soli: del resto i fatti di cronaca susseguitisi negli ultimi mesi sono di per se'' eloquenti in merito", ha affermato, chiedendosi, in vista dell''incontro di oggi pomeriggio, "cosa il ministro abbia da dire circa le politiche sui giovani un personaggio che sta dedicando la sua attivita'' politica alla disintegrazione dell''identita'' nazionale. Le sue parole traboccano di razzismo nei confronti della cultura europea". Poi da parte dell''esponente di Forza Nuova un messaggio "piu'' serio" ai giovani: "Prendete coscienza che l''immigrazione uccide, genera delle bombe a orologeria pronte a deflagrare se non viene controllata, genera sfruttamento e condizioni di vita disumane per gli immigrati stessi a vantaggio del vero e proprio racket portato avanti da chi la gestisce. In quanto cattolici, lontani da ogni pregiudizio razziale- ha concluso De Luca- crediamo che i migranti debbano essere messi in condizione di vivere liberamente nelle loro terre d''origine, dove saccheggi e guerre, al contrario, regnano sovrani per servire gli interessi occidentali».
L''Italia non è una burocrazia. No allo ius soli, è invece il testo dello striscione comparso stanotte sul ponte pedonale di via dei Romagnoli, praticamente all''ingresso di Ostia, a opera stavolta di Casapound Italia. Che ha giustificato così la propria azione: «Con questo striscione abbiamo voluto ricordare al ministro Kyenge la nostra contrarieta'' a una cittadinanza basata sullo ius soli, che e'' un concetto proteso alla disintegrazione delle identita'' nazionali", fanno sapere i ''fascisti del terzo millennio'', spiegando che "noi riteniamo che l''unico principio sulla base di cui la cittadinanza puo'' e deve essere concessa e'' lo ius sanguinis, principio riconosciuto in tutta Europa, in base al quale la cittadinanza e'' riconosciuta su criteri oggettivi come il sangue, la filiazione, l''etnia ed una stessa lingua". Poi un ''avvertimento'': "Qualora le idee del ministro rischino di trovare concreta attuazione, Casapound Italia dara'' battaglia per difendere l''identita'' nazionale e il senso di appartenenza a una storia, a una tradizione e a un popolo: un senso di appartenenza che non nasce solo perche'' si e'' nati sul suolo italiano, ma perche'' ci sono radici piu'' profonde e un identita'' storica e nazionale da difendere». Il ministro Kyenge, ha concluso il movimento, «era stato invitato a partecipare a un dibattito alla festa nazionale del nostro movimento che si terra'' dal 12 al 15 settembre a Revine Lago, proprio per confrontarci su questi argomenti quali integrazione e cittadinanza, ma il nostro invito e'' stato respinto. Peccato per il ministro, che ha perso l''occasione per un confronto libero».
(Dire)