Alla fine hanno passato la notte sulla cima dell'arco di Costantino, a Roma, arrampicati a 21 metri di altezza, lontano da casa, all'aperto. Sono 10 ex vigilantes che da ieri protestano contro la mancata assunzione, per loro e per altri 136 colleghi, nelle società municipalizzate del Comune di Roma.
Il 30 settembre scadrà l'ennesimo contratto a tempo e ancora non hanno ricevuto rassicurazioni sul loro futuro lavorativo. Di fronte alla possibilità di un'imminente disoccupazione i dipendenti hanno scelto la linea dura, quella dell'ultimatum: senza contratto resteranno sul monumento.
Come biasimarli visto che questa situazione di incertezza va avanti da quattro anni? Tutto è cominciato nel 2009 quando l'Istituto di vigilanza dell'Urbe fu prima commissariato per insolvenza, poi venduto a una società privata. A quel punto Comune, Provincia e Regione firmarono un accordo per riassorbire le guardie giurate rimaste senza lavoro, ma fino a oggi 146 di loro hanno dovuto accontentarsi di mansioni a termine.
E così ieri, approfittando delle impalcature, sono saliti sull'arco, insieme a Giudo Lutrario, sindacalista Usb, e per tutta la giornata hanno atteso di parlare con il sindaco Ignazio Marino. Quell'incontro, però, non c'è stato e così "armati" di sacchi a pelo, qualche provvista di acqua e cibo, hanno passato la notte all'addiaccio, protetti solo dallo striscione che hanno affisso, dove è scritto "Lavoro, diritti e dignità".
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L'unico contatto con il Campidoglio sarebbe avvenuto attraverso una telefonata con il vicesindaco Luigi Nieri che avrebbe preso tempo rimandando a oggi le prove di dialogo fra le due parti.
I manifestanti intanto non si muovono e al momento, il morale resta alto. E c'è da credere che siano disposti a resistere, già nel 2009 misero in atto una clamorosa "occupazione" del colosseo che gli valse il soprannome di "gladiatori". Il sindacalista, raggiunto al telefono, ha raccontato che i suoi compagni di "avventura" «Sono di buon umore, – ha detto – la notte è passata senza intoppi e almeno abbiamo goduto di un meraviglioso panorama della città visibile solo da questa altezza».
Sul fronte lavorativo resta l'insicurezza: «Non possiamo fare previsioni sull'esito di questa protesta – ha aggiunto Lutrario – speriamo solo che il Comune capisca le nostre ragioni e ci dia delle certezze una volta per tutte». Il sindacato Usb ha indetto per oggi alle16.30 un'assemblea pubblica alla quale sono invitati i principali interlocutori istituzionali.
Elena Amadori