Chi leva le erbacce dai marciapiedi? Ama e Comune di Roma non te lo dicono (FOTO)

Dalla Garbatella a Montesacro strade invase dalle piante spontanee che diventano barriere architettoniche. I calendari degli interventi nelle varie strade non sono a disposizione dei cittadini, che possono solo segnalare il disagio o fare un reclamo

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La vita impossibile dei pedoni romani si arricchisce in questi giorni di fine estate di un nuovo ostacolo, quello delle erbacce cresciute col caldo e non tagliate da nessuno (da mesi). Il fenomeno, come evidenziano le foto da noi scattate e quelle recuperate in alcuni blog romani, mostrano situazioni di degrado al limite del paradosso. Le erbacce cresciute indisturbate, alla Garbatella nel IX municipio, come a Vigne nuove nel III Montesacro mettono in difficoltà i normali pedoni ma arrivano a impedire il passaggio di passeggini e carrozzine per disabili, trasformandosi in vere e proprie barriere architettoniche. Il Servizio giardini del Comune di Roma non è responsabile della pulizia, che rientra nei compiti dell’Ama. Eppure suo compito sarebbe indicare all’Ama la frequenza e i periodi in cui certe pulizie andrebbero effettuate. Parlare al telefono con gli uffici non è stato possibile, mentre le immagini da noi pubblicate parlano chiaro: la prima sulla trafficata via Gino Cervi (municipio III) mostra chiaramente il degrado dell’area, le altre riguardano la più tranquilla zona di via Ignazio Persico (municipio IX). Cerchiamo di capire se esistono calendari precisi per la pulizia delle erbacce dei marciapiedi. Al call center dell’Ama ci spiegano che potremmo fare un «reclamo con la richiesta di diserbo» e aspettare qualche giorno per un eventuale intervento, ma niente di più perché i calendari «non sono pubblici, perché riguardano aspetti organizzativi». Ci raccontano anche che la persona che se ne occupa in Ama non è tenuta a rilasciare informazioni al pubblico. Insomma, la strada resta sporca e invasa dalle erbacce ma il cittadino non ha diritto a sapere se e quando l’Ama interverrà, mentre gli è concesso il diritto di lamentarsi. L’invito a fare la segnalazione (con due giorni almeno di attesa per avere una risposta) non esclude però, come ammesso dallo stesso operatore telefonico del numero verde, ulteriori ritardi nell’intervento «perché Roma è una città immensa e la calendarizzazione degli interventi viene fatta mano a mano». Insomma se la nostra strada verrà pulita (o no) non si può sapere, e anche se si segnala il problema non si sa quando te lo risolveranno. Il problema resta diffuso in tutta la città con l’aggravante che il degrado non è solo questione di estetica: si trasforma anche in ostacolo per le categorie più deboli. «Abbiamo difficoltà a far entrare le carrozzine dei nostri ospiti, ci spiega Federica, operatrice di una casa famiglia per disabili in zona Boccea». Le difficoltà toccano anche gli anziani con problemi di deambulazione e le mamme con passeggini, specialmente in prossimità di scuole e asili. La situazione è generalizzata in città e tocca moltissimi quartieri non solo nell’estrema periferia. Se nei giorni scorsi Ignazio Marino è andato a farsi fotografare davanti alla porta della signora Maria che si pulisce da sola il marciapiede, dobbiamo forse pensare di prendere esempio dall’anziana e civilissima signora, invece di aspettare un intervento dell’Ama sicuramente (ormai) tardivo?

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