Metro B1, dopo il nubifragio pozzanghere a Conca D’Oro

L'infrastruttura, ancora in costruzione alla fermata Jonio, già perde colpi nei corridoi a venticinque metri di profondità

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Piove nella Metro B1, al “capolinea provvisorio” di piazza Conca D’Oro. Nei locali posti a venti metri sottoterra, dopo il nubifragio di questa notte, piove e ci sono infiltrazioni d’acqua. Corridoi ristretti, pozzanghere nelle viscere della terra. Anche al livello dei binari, come testimonia il nostro servizio fotografico, a venticinque metri di profondità ci sono delle vistose perdite d’acqua.

Rivoli, piccoli fiumi che cadono da sotto i coppi che reggono il soffitto o che si infiltrano dal pavimento, attraversando lo spazio che dovrebbe essere riservato ai passeggeri. Non sono piccole perdite, e non si tratta di punti isolati, ma vaste metrature degli atri della metropolitana. Disservizi che non si addicono a un’opera pubblica nuova di zecca: la Metro B1 è una mega struttura in funzione da poco più di un anno: fu inaugurata dal sindaco Alemanno in fretta e furia tra le polemiche. Al momento i lavori per la realizzazione dell’ultima fermata, il capolinea di viale Jonio appena un chilometro più in là nel quartiere Valmelaina, non sono ancora conclusi: mancano il parcheggio esterno multipiano, la sistemazione a verde della collina di via del Gran Paradiso e le opere urbanistiche su via Scarpanto, ancora assediata dal cantiere e chiusa parzialmente al traffico. Fa meraviglia e suscita indignazione vedere come, con l’opera nuova ancora non inaugurata, una parte di quella in funzione già perda i pezzi.

In “compenso” la stazione Jonio e le opere da Conca D’Oro a Jonio sarebbero pronte, con biglietterie, scale mobili, tornelli, panchine e pensiline pronte all’uso. Una situazione, quest’altra, che stride con i ritardi complessivamente accumulati dall’opera, che nelle intenzioni del gruppo di imprese appaltatrici dovevano terminare alla fine del 2012, poi i rinvii hanno spostato il termine alla fine di quest’anno, ma ancora non si conoscono date e appuntamenti per l’inaugurazione, con bocche cucite sia dal Comune che dalle imprese. Ma si sa: il municipio non è responsabile, i ritardi ci sono sempre, e le responsabilità facendo così si perdono… in mille rivoli.

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