Albano, crollo alla tomba degli Orazi e Curiazi. Tutta colpa dei tir

Nuovo sopralluogo in via della Stella. Rassicurazioni dal ministero dei Beni Culturali

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Nel corso della mattinata odierna è stato effettuato il terzo sopralluogo presso la tomba degli Orazi e Curiazi, alla presenza del Sindaco Marini, dell’Assessore Fiorani, dei tecnici del Comune, del Comandante dei Vigli Urbani e di un tecnico e del funzionario alla Soprintendenza ai Beni Archeologici, Dottoressa Giuseppina Ghini. Il funzionario della Soprintendenza ha confermato che da tempo il monumento è nella lista del Ministero dei Beni Culturali per azioni di intervento manutentivo straordinario.

«Ci è stata data ampia rassicurazione che vista la situazione, sarà inoltrata richiesta al Sopraintendente dei Beni Archeologici del Lazio per attribuire massima priorità all’intervento di ripristino in modo tale che possa avviarsi nel corso dell’anno» – dichiara l’Assessore Fiorani.

«Durante il sopralluogo si è riscontrato che una delle possibili cause di instabilità del monumento sia dovuta al passaggio di mezzi pesanti nella vicinissima via della Stella, che provocano vibrazioni amplificate dalla presenza di grotte e cavità sotterranee. Al margine del sopralluogo il Comune ha disposto, nei confronti del Ministero e della Soprintendenza, un’ordinanza per l’urgente ripristino e messa in sicurezza del monumento. Inoltre verrà convocata una Conferenza dei Servizi tra Comune, Ministero dei Beni Cultura e Archeologici (MIBAC), Parco Regionale dei Castelli Romani, Regione Lazio e Cotral. Si dovrà trovare una soluzione al traffico pesante su quella strada, prevedere un primo intervento di  messa in sicurezza e un successivo intervento strutturale di ripristino del monumento».

Continua Fiorani: «Concludo con la ovvia considerazione che le risorse a disposizione, non sono minimamente compatibili con l’emergenza monumentale che potrebbe essere risolta solo grazie ai finanziamenti che richiediamo da tempo. La situazione è difficile, non lo nascondiamo, ma quotidianamente cerchiamo di far fronte alle situazioni emergenziali e non, con i pochi mezzi a nostra disposizione».

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