Luna park Eur, giostrai da 3 giorni in piazza senza risposte sul futuro

Ancora inevase le domande dei giostrai che hanno deciso di manifestare tutti i pomeriggi davanti alla sede dell'Ente Eur

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Due giorni di presidio e protesta in attesa di novità che finora non sono arrivate. Due giorni in largo Virgilio Testa a chiedere risposte sul loro futuro occupazionale, dopo anni di stop e tante promesse. Lo stallo sul progetto di rinnovo del mitico “Luna park dell’EUR” e sul braccio di ferro tra gestori del parco e delle giostre pesa sull’umore dei giostrai che nei mesi scorsi si erano visti promettere lavori di ammodernamento e la riapertura della struttura dell’EUR, in nome del glorioso passato di un luna park simbolo della capitale che non poteva morire sepolto dal clamore dei nuovi enormi parchi tematici del divertimento.

Oggi, mercoledì 15 i giostrai e i loro rappresentanti si sono riuniti ancora per la terza volta davanti alla sede dell’ente Eur guidati dal loro leader Saverio Pedrazzini ma non hanno ancora ricevuto risposte sul loro futuro. Mentre la ruota è stata smontata lo scorso novembre all’avvio dei lavori del cantiere e mentre in città avanzano tanti altri lavori all’EUR non si vedono progressi. I lavori promessi si era detto che finiranno per la prossima primavera, ma dopo la derattizzazione di fine estate non ci sono state molte novità.

L’Eur è un cantiere aperto, con realtà incompiute come la Nuvola di Fuksas, il velodromo, l’acquario e le nuove torri: per  i manifestanti che lottano per tornare a lavorare nel sito dello storico parco giochi certamente non serve un altro “cratere” nella città, un’altro spazio di lavori edili di quelli che se iniziano non si sa se finiscono: il rischio dopo anni di speranze e attese è che là dove c’era la ruota, simbolo di divertimento per tante generazioni, si apra un’altra storia dalle sorti incerte…

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