Elio Germano e Stefano Accorsi firmano per il Santa Maria della Pietà

I due attori a sostegno della campagna per l'uso pubblico, sociale e culturale dell’ex manicomio di Roma

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«Lasciare nell’abbandono l’ex manicomio di Roma è una follia. Un polo artistico e culturale si può fare!». «Vendere l’ex manicomio è una follia. Un uso pubblico, artistico e culturale si può fare!». Parola di Elio Germano e Stefano Accorsi che hanno deciso di sostenere la campagna promossa dall’associazione Ex Lavanderia per recuperare la struttura del Santa Maria della Pietà e farne un polo culturale.

PAROLA D’ORDINE: RIQUALIFICAZIONE – L’iniziativa, promossa in rete attraverso il sito campagnasipuofare.it e la relativa pagina Facebook, mira a impiegare quel patrimonio dimesso per scopi pubblici e sociali. Tra gli obiettivi: il ripristino degli Ostelli della Gioventù, l’istituzione di un polo culturale, la tutela del Parco e una gestione pubblica e sana delle risorse da investire per dare completa applicazione alla Legge Basaglia.

NO ALLA VENDITA – “Il Santa Maria della Pietà – hanno spiegato i promotori della campagna – è essenziale per la cultura e la memoria della città. È il luogo dove migliaia di persone sono state isolate, recluse, violate in nome della psichiatria della segregazione. Ma è anche il luogo dove operatori coraggiosi hanno condotto la dura battaglia per la sua deistituzionalizzazione che ha portato all’approvazione della Legge 180, la più avanzata del mondo in tema di approccio al disagio mentale. È il luogo dove da quasi 20 anni si sono spese energie e passioni in un progetto di riutilizzo pubblico degli edifici che lo compongono, che mette al centro arte, cultura, socialità, condivisione. Oggi c’è il rischio concreto che l’Ex Manicomio di Roma possa essere messo in vendita o che torni ad essere un concentrato di malattia e disagio psichico, facendo rientrare dalla finestra ciò che il movimento basagliano ha fatto uscire dai cancelli”.

SI PUÒ FARE – A cento anni esatti dall’inaugurazione del Santa Maria della Pietà, l’Associazione Ex Lavanderia ha lanciato quindi la campagna “Si può fare”, una raccolta firme perché “le mura che hanno rinchiuso un’umanità fragile, aggiungendo dolore ed esclusione alla sofferenza interiore” possano finalmente esprimere “musica, teatro, arte, relazioni umane: virus benefici, follia creativa, antidoti contro ogni logica manicomiale”. Tra i sostenitori dell’iniziativa anche il regista Pippo Delbono e l’attore Marco Baliani.

 

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