Dopo anni di scavi e riporti di terreno la bonifica (quella vera) della Valle del Sacco potrebbe arrivare da una pianta graminacea. E’ quanto si legge in uno studio dei ricercatori dell’Orto Botanico dell’università Tor Vergata di Roma. L’analisi si concentra su una pianta in grado di assorbire gli inquinanti che affliggono le zone lungo il fiume Sacco.
ASSORBIMENTO DI PESTICIDI – I ricercatori dell’università di Tor Vergata hanno indirizzato la ricerca per la bonifica della valle del Sacco su una pianta autoctona capace di scendere in profondità e accumulare pesticidi organici e metalli pesanti con il risultato di bonificare il suolo e le acque. Pianta che riesce a produrre biomassa durante tutto l’anno. La sperimentazione è già a buon punto: la fase in vitro è completata e si sta certificando la specie botanica.
VIA LIBERA DALLA REGIONE – Il progetto è già stato presentato alla Regione e il consigliere regionale Riccardo Agostini (Pd) ha presentato una mozione alla Pisana per un protocollo sulla sperimentazione dell’Orto Botanico dell’università di Tor Vergata. Per Agostini «è necessario attuare una bonifica realizzando un piano di manutenzione del territorio che si proponga di sviluppare una seria green economy; La bonifica – conclude -si rende necessaria non solo per le popolazioni che abitano la valle del Sacco, ma per l’intero territorio del Frusinate».
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