Ex Miralanza, ora tutti chiedono un vero utilizzo degli immobili

Dopo l'incendio di martedì notte un coro unico di cittadini e politici del municipio, maggioranza e opposizione, a favore della destinazione dell'area

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Prima (martedì mattina) vengono sgomberati i Rom, poi i cittadini urlano la loro paura di non sapere dove finiranno quei 120 occupanti delle baracche rimosse dall’argine del Tevere. Infine, nella notte, scatta l’ennesimo incendio alla vicina area dell’ex Miralanza, da anni al centro di un processo di riqualificazione che tarda ad arrivare. I fuochi sono divampati intorno alle 23 di martedì sera all’interno dei palazzi appena sgomberati sul lungotevere Papareschi.

FUOCHI NELLE AREE ABBANDONATE – Il rogo è divampato da diversi focolai delle aree abbandonate e ha sprigionato una grossa colonna di fumo nero che si è diffusa in tutta la zona di Ostiense e Marconi. Fortunatamente nessuna delle abitazioni vicine è rimasta coinvolta e nessuna persona è rimasta ferita, ma il degrado dell’area è sensibilmente aumentato. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato San Paolo e i Vigili del fuoco di zona, che hanno spento le fiamme. In corso di accertamento le cause dell’incendio anche se, secondo i primi riscontri, potrebbe essere di natura dolosa. Dopo l’affidamento gli scorsi anni dello spazio all’accademia di arte drammatica “Silvio D’Amico” che aveva dato vita all’iniziativa del Teatro India (poi chiuso), gran parte delle strutture sono rimaste ininterrottamente nell’abbandono.

IL TEMA DELLA DESTINAZIONE DELL’AREA – Per superare le problematiche del degrado evitando però le speculazioni la struttura dovrebbe finire in mani sicure e in grado di valorizzare l’area. Dalle opposizioni in municipio si parla di ridare le aree al comune, mentre sui progetti esistenti ancora si aspetta una precisa presa di posizione. Anche il presidente del Municipio Maurizio Veloccia si è espresso nettamente contro il degrado e per una rapida assegnazione degli spazi: «Adesso e” necessario che anche gli altri spazi siano adibiti a nuove funzioni: in uno dovrà nascere la nuova sede dell’Accademia di arte drammatica Silvio D’Amico, mentre l’altro è ancora da destinare. Siamo in costante contatto con la Regione Lazio e con Roma Capitale affinché si giunga, quanto prima, ad una soluzione per quest’area e con l’avvio del processo di progettazione partecipata del parco Papareschi, alcuni passi in avanti sono stati fatti». «Ma bisogna continuare – conclude Veloccia – Non possiamo permettere che si torni all’immobilismo che ha caratterizzato la precedente amministrazione capitolina che aveva pensato di vendere gli stabili dell’ex Mira Lanza: noi vogliamo che siano messi a disposizione del quartiere e che ciò avvenga presto». Ma i cittadini intanto sono spaventati e preoccupati per l’ennesimo atto di abbandono del loro quartiere. Dopo le dichiarazioni molti parlano di parole dette solo in cerca di consenso, mentre si attendono fatti concreti.

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