Il 7 maggio 2014 il presidente della Rete per la Tutela della Valle del Sacco (Retuvasa), Alberto Valleriani, e la rappresentante del Comitato residenti Colleferro (CRC), Ina Camilli, hanno inviato un telegramma al Sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, per chiedere l’adozione di un decreto contingibile ed urgente teso a “fronteggiare la situazione di emergenza in materia di igiene pubblica locale causata da attività nocive e dannose per la salute pubblica in corso in questi giorni presso la discarica.”
SOSPETTI SUL SISTEMA DI TRITOVAGLIATURA – Dai responsabili della società di gestione, Lazio Ambiente SpA, abbiamo accertato che la tritovagliatura mobile, autorizzata dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, tramite Ordinanza di proroga del 27 febbraio 2014, n. 1 – di cui abbiamo contestato la legittimità rispetto alle Direttive europee – non viene eseguita salvaguardando la salute dell’uomo e dell’ambiente. “Da alcuni giorni, infatti, insieme agli odori mefitici del percolato, abbondantemente emergente in superficie, a cause delle copiose piogge, si propagano in atmosfera miasmi insopportabili a causa della rimozione dei residui della tritovagliatura rimasti in giacenza per settimane e che ora devono essere movimentati per essere trasportati presso il sito di stoccaggio”, riferisce Ina Camilli del CRC.
DECINE DI MALESSERI – “Il 3 maggio 2014 abbiamo presentato presso il Comando di Polizia Locale di Colleferro una denuncia per dare voce ai cittadini, studenti e docenti dell’IPIA – che risiedono a circa 500 metri dalla discarica di Colle Fagiolara – ammorbati dalla presenza di odori nauseabondi tali da causare immediati, quanto gravi, malesseri fisici conseguenti all’inalazione dell’aria contaminata”, precisa Alberto Valleriani, presidente di Retuvasa.
Il 28 aprile 2014 la questione è stata sottoposta ad un delegato della Segreteria del Presidente Zingaretti, con la precisazione che gli odori mefitici si diffondono con cadenze periodiche, in orari diurni e notturni, in estate ed inverno, in particolare dal venerdì al lunedì, tali da provocare malessere e malori riconducibili alla presenza nell’aria di sostante maleodoranti e nauseabonde, oltre la soglia della c.d. normale tollerabilità, con una fortissima accentuazione d’estate, in presenza di elevate temperature.
L’AUTORIZZAZIONE DEL TMB – Per chiudere, il 5 maggio 2014 dopo quasi 4 anni di iter amministrativo, è stato autorizzato l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) dai competenti Uffici della Regione Lazio, funzionale al mantenimento in vita dei due vetusti inceneritori e della discarica di Colleferro, decisione che stronca ogni possibilità di avviare una politica virtuosa del ciclo dei rifiuti, negando al territorio e a chi lo abita la prospettiva di una scelta in termini di risanamento e bonifica dell’area urbana industriale. Infatti, l’impianto di TMB autorizzato, come da progetto del 2010, prevede – in linea di massima – che il 30% di rifiuto entrante sia destinato a CDR per gli inceneritori, mentre il restante rifiuto sarà inviato in biocelle per l’inertizzazione e utilizzato come materiale per copertura di discarica (FOS).
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[…] Comune di Colleferro. La tritovagliatura non sarebbe eseguita secondo le prescirzioni normative. E in città arriva un nuovo impianto industriale: autorizzato il Tmb […]
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