Castelnuovo, il centro “Cara” tra rivolte e contenziosi giudiziari

Ieri mattina gli immigrati hanno bloccato gli ingressi impedendo il cambio turno degli operatori. Intanto è polemica per la gestione della struttura

0
259

Ieri mattina gli 828 ospiti del “CARA” di Castelnuovo di Porto hanno bloccato gli ingressi del centro impedendo il cambio turno degli operatori e l’ingresso a chiunque. Il tumulto è durato circa un’ora ma ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine provocando alcuni contusi.

LA PROTESTA – Fra i motivi della protesta, come riportava Cinque Quotidiano, la “mancata erogazione del pocket money di 2,50 euro al giorno per ogni ospite; la sospensione del servizio dell’autobus che garantiva il trasporto; la qualità dei pasti e la dequalificazione del personale, operatori legali e mediatori culturali, che non seguirebbero adeguatamente le pratiche per il riconoscimento agli ospiti dello status di rifugiati”.

LA RETTIFICA – La coop. sociale Auxilium che ha incarico il servizio al CARA dal 7 aprile, smentiva categoricamente (vedi link) quanto da noi riportato con una rettifica affermando di aver attivato la distribuzione del buono di € 5,00 ogni 2 giorni, ma spendibile solo all’interno del Centro. Infatti Auxilium ha cambiato le modalità del precedente gestore francese il quale distribuiva denaro contante vietato dagli atti di gara e con modalità di dubbia legalità. Sulla dequalificazione del personale invece precisava che nella fase di passaggio da un gestore all’altro avrebbe trovato numerosi lavoratori con contratti atipici senza i necessari requisiti di professionalità anche se ci risulta abbia previsto a regolarizzarli tutti e 92. In sostanza la coop Auxilium avrebbe ristabilito nel centro ordine e legalità.

IL NODO – La pensa diversamente la consigliera regionale di Sel Marta Bonafoni che conferma le ragioni della protesta, mentre a Cinque risulta che in alternativa al contributo in contante sarebbe stata richiesta, senza alcun esito, una Post Pay. L’appalto per la gestione del Cara di Castelnuovo fu bandito dalla Prefettura il 20 febbraio 2013 ma è ancora al centro di un contenzioso giudiziario. Infatti il 24 ottobre 2013 il consorzio di cooperative sociali ‘rosse’ Eriches 29 si era aggiudicato la gara, ma la coop ‘bianca’ e cattolica  Auxilium e i francesi della Gepsa-Acuarinto, seconda e terza classificata, fecero ricorso al Tar del Lazio, che dichiarò inefficace il contratto stipulato con Eriches 29, perché l’offerta non era attendibile nonostante il placet della Prefettura. Subentrata la Auxilium la Eriches non si arrende e ricorre al Consiglio di Stato. Tanto per essere chiari non si tratta di noccioline ma di oltre 21 milioni in tre anni che la Prefettura eroga puntualmente e sull’unghia. Che di questi tempi con pagamenti a babbo morto non è davvero poco.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI CINQUEQUOTIDIANO

[wpmlsubscribe list=”9″]

È SUCCESSO OGGI...