Le Torri di Nuova California sono inaccessibili. E’ da questa mattina che è stata avviata l’operazione di sgombero e inaccessibilità dello stabile, occupato da tempo abusivamente e che era uno degli allarmi sociali della città. Su esplicita richiesta del sindaco di Ardea Luca Di Fiori che, con una ordinanza, ne aveva rilevato l’emergenza securitaria (facendo riferimento al decreto Maroni) e ne aveva intimato un intervento di inaccessibilità e inutilizzabilità, il giudice del tribunale fallimentare ha dato seguito alle sue disposizioni. In totale occupavano gli stabili circa 120 persone.
L’OPERAZIONE – A partecipare alle operazioni oltre 60 tra carabinieri e agenti della polizia di Stato – presenti il maggiore della compagnia di Anzio Ugo Floccher e il dirigente del commissariato Mauro Baroni – gli agenti della polizia locale di Ardea, la protezione civile e le guardie ecozoofile. Le operazioni di sgombero si sono svolte con regolarità e gli occupanti hanno trasferito le loro cose in camion e auto. Nei pressi delle Torri è stato allestito anche un ospedale da campo della Croce rossa italiana. Il personale dei servizi sociali del Comune ha preso in carico un solo caso, quello di una donna che ha riferito di essere dializzata. Le guardie zoofile hanno preso in carico una gatta con quattro mici e due cani, di cui uno pericoloso.
LA SODDISFAZIONE DLE SINDACO – “Insieme al Serpentone delle Salzare è uno degli impegni che il Comune aveva nella sua scaletta di priorità. La nostra è una crociata. E questa delle Torri l’abbiamo vinta, come quella del Serpentone alle Salzare già l’estate scorsa. E’ un risultato che la mia amministrazione rivendica e che è durato tempo proprio perché si è trattato di una operazione complessa che ha visto partecipare diversi attori – ha detto il sindaco Di Fiori che ha partecipato oggi alle attività di sgombero e inaccessibilità e al quale gli operatori hanno donato una maglietta con il simbolo dei crociati – Tutto ciò è stato possibile grazie a una task force che abbiamo creato da mesi e che ha coinvolto il giudice Sandra Cassoni – che ringrazio personalmente per la disponibilità e per aver accettato il mio invito a verificare sul posto la situazione sulla sicurezza di quello stabile – il curatore fallimentare, la banca, le forze dell’ordine, l’amministrazione comunale, la protezione civile, le guardie zoofile, la Croce rossa italiana. E’ stato un lavoro duro e ringrazio per questo anche l’impresa che ha partecipato all’opera di inaccessibilità e chi si occupa del facchinaggio e dello smaltimento dei rifiuti: abbiamo creato una macchina efficiente per mettere un punto a una vera e propria emergenza sociale sul territorio. Ringrazio anche i cittadini e il comitato di quartiere per aver sollecitato e aver preso parte ai nostri incontri che avevano come obiettivo quello di partecipare una scelta su cui il Comune già stava lavorando. Abbiamo agito in silenzio e nel rispetto delle regole e delle leggi. Non serviva più un semplice sgombero. Era necessario rendere inutilizzabili e non solo inaccessibili tutti i locali. Quella del 19 giugno è una data storica. E’ un fatto concreto che diamo ai cittadini di Tor San Lorenzo e Nuova California.
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