Avrebbero contaminato l’acqua delle falde con ceneri pesanti e scorie con la complicità di due funzionari della Provincia di Roma, finiti sotto inchiesta assieme ai responsabili della Basf Italia spa di via di Salone società facente parte di una multinazionale tedesca che produce e smaltisce catalizzatori chimici a Settecamini. La notizia viene riportata dal Messaggero che scrive anche di una indagine della Procura di Roma per traffico illecito di rifiuti e avvelenamento di acque che stanno ancora oggi mettendo a rischio la salute pubblica nell’area di Settecamini, Case Rosse, Setteville, dove abitano circa in 50.000.
L’INDAGINE – Il giudice per le indagini ha disposto il sequestro preventivo dello scarico delle acque reflue industriali provenienti dal vascone di raccolta dell’azienda che è stato affidato al nucleo di Sicurezza pubblica emergenziale di vigili urbani. Si sospetta che questi liquidi inquinanti finiscano direttamente nell’Amene, oltre che nelle falde sotterranee. I comitati dei cittadini da anni si battono perla chiusura dell’impianto soprattutto dopo vigli urbani e ispettori dell’Arpa hanno fanno un sopralluogo nell’azienda a Maggio prelevando, come riferisce il quotidiano romano, numerosi campioni. Il PM Alberto Galanti, esperto in gestione rifiuti e inquinamento, ha formalmente iscritto nel registro degli indagati il direttore dello stabilimento e due funzionari della Provincia che dal 2011 avevano dato le necessarie autorizzazioni alla multinazionale tedesca che già nel 1956 aveva installato i primi capannoni in un’area, allora, di aperta campagna intensamente urbanizzata negli anni successivi. I problemi cominciarono con i fumi prodotti dalla combustione dei catalizzatori esausti che provocavano fumi irritanti e le proteste dei cittadini. e in fase di definitiva estinzione.
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