Da oggi al 22 settembre parte a Roma la settimana europea della mobilità sostenibile. La città che non vuole inquinare avrà dunque l’occasione di mostrare tutta la sua anima ecologica, con la bicicletta protagonista assoluta. A Roma sono moltissimi i ciclisti che negli ultimi tempi hanno inforcato una canna e circolano per la città pedalando, anche se i rischi sono ancora altissimi e gli standard di strade, piste ciclabili, parcheggi e servizi offerti dal trasporto pubblico sono ancora molto al di sotto degli standard europei.
TANTE INIZIATIVE – Tra le tante iniziative in programma nei prossimi giorni ci saranno pedalate cittadine (il 18 villa Borghese – piazza del Popolo, poi di notte il 19 tra San Giovanni e san Lorenzo e domenica 21, dal Tevere all’EUR) e lezioni di manutenzione per aggiustare la bicicletta saranno tanti i momenti dedicati alle due ruote, anche se a Roma sono proprio loro le grandi assenti.
FALLIMENTO BIKE SHARING – Il bike sharing cittadino infatti (nato nel 2008) da più di due anni non esiste più. Al loro posto sparsi nelle varie parti del centro storico giacciono come “monumenti ai caduti” i gruppi di colonnine che sostenevano le biciclette che una volta venivano parcheggiate. Le stazioni sono morte, arrugginite, abbandonate perché il servizio è fermo da anni, con le biciclette sparite, rubate, abbandonate in giro per la città. Le foto da noi scattate testimoniano di questo incredibile abbandono che certo non depone bene per il futuro.
IL NUOVO SERVIZIO – Eppure si parla di 120 nuove biciclette (contro le 8.000 di londra, ad esempio), questa volta a pedalata assistita, in arrivo in diverse postazioni del centro storico (piazzale Flaminio, piazza Cavour, piazza Venezia, piazza dell’Oro, piazza Barberini, piazza San Silvestro) a partire da gennaio-febbraio dell’anno prossimo. Se ci sarà un nuovo fornitore del servizio, entro il prossimo 6 ottobre i candidati dovranno portare al Comune di Roma le offerte per la fornitura delle biciclette a pedalata assistita e la gestione, per un periodo di 18 mesi, dell’intero sistema, incluse le ciclostazioni e il software per l’iscrizione al servizio e la gestione dei clienti. Per provare a dimenticare lo scempio e l’inutile spreco del vecchio bike sharing.
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