Eur, “zone a luci rosse” per prostitute

Fa discutere la proposta del minisindaco Catarci riguardo la professione più antica del mondo

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Matura la “soluzione finale” per contrastare il dilagare della prostituzione nelle strade. Sotto il suggestivo termine, immancabilmente in Inglese, di “zoning” si fa strada l’idea di delimitare le zone dove l’antica professione possa essere esercitata. Ben lungi dai quartieri a luci rosse di Amsterdam o Amburgo, la soluzione sembra allettare i minisindaci subissati da tempo dalle proteste dei cittadini poco disposti a subire l’inverecondo spettacolo. Fra i più convinti quello dell’ VIII municipio, il progressista Andrea Catarci, mentre qualche qualche dubbio hanno sollevato Maurizio Veloccia, minisindaco dell”XI, e Daniele Torquati, alla guida del XV.

L’IDEA – La proposta è stata lanciata da Andrea Santoro che avrebbe già individuato alcune zone dell”Eur dove ”tollerare” la prostituzione di strada in maniera controllata. «Lo chiamerò e gli dirò di fare un ragionamento sui due nostri municipi che sono confinanti – ha detto Catarci – in modo da avere un quadrante di città, e non solo un municipio, che comincia a realizzare quello che viene detto ”zoning”. Io sono da tempo sostenitore di questa sperimentazione.» Il Vendoliano Catarci deve aver studiato a fondo la questione perché ci assicura che lo ”zoning”, dove è stato attuato «ha consentito di ridurre l’impatto tra le persone che fanno attività di prostituzione e gli abitanti di una determinata zona…», anche se non è la panacea di tutti i mali. Basterebbe solo (e dici niente) mettere a punto la concentrazione con le forze dell’ordine «perché” incrementino anche l’azione investigativa per smantellare i racket.»

MA… – L”idea dello ”zoning” l’aveva già lanciata nei mesi scorsi Ignazio Marino sempre attento, anche se con scarsi risultati, al pubblico decoro, ma Veloccia teme che si creino zone franche dove, aggiungiamo noi, potrebbe imperversare la criminalità. E con 40 volanti di carabinieri, polizia e guardia di finanza disponibili nelle 24 ore per tutta Roma non si va certo lontano. A meno che quelle poche che girano di notte si concentrino solo nelle “bitches streets”, come usa elegantemente definirle la polizia negli States. Insomma, Veloccia non vorrebbe nemmeno «che soluzioni emergenziali diventino poi strutturali, come e” successo per i campi nomadi.» Ovviamente c’è qualcuno che la pensa diversamente come nel caso del consigliere della lista Marchini Alessandro Onorato il quale osserva che «la zonizzazione già esiste e la fanno ogni giorno prostitute, trans, protettori e sfruttatori. Sono loro che decidono come spartirsi le strade della Capitale.» Ma ormai il perbenismo dilaga anche fra una certa sinistra che pare rincorrere Alemanno nell’inventare soluzioni che tacitino gli elettori pensanti . Ci manca solo che Ignazio si faccia un giro di notte in bicicletta nelle zone malfamate, come era solito fare Gianni in scooter. Un indubbio salto (ecologico) di qualità.

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