Il futuro del teatro Eliseo riparte dallo sfratto. Giovedì mattina l’ufficiale giudiziario si è presentato verso le 8 dando il via alle operazioni di sgombero dello stabile. Le forze dell’ordine hanno presidiato gli ingressi. Sin da prima mattina il teatro era animato dalle prime presenza per organizzare il matinée. Dentro il personale di pulizia e gli addetti alla portineria. La serranda era abbassata e presidiata dalle forze dell’ordine, mentre all’interno del teatro tutto era rimasto intatto, come subito dopo la seconda replica dello spettacolo di Emma Dante. La notizia dello sfratto è passata tra i lavoratori attraverso messaggi e telefonate già alle 7.30. Luca Barbareschi era già sul posto.
FUTURO INCERTO – “Vorrebbe tentare di andare avanti con lo stesso cartellone – ha riferito subito dopo un attore – sembra che adesso faccia parte dei proprietari. Ci ha detto che vorrebbe andare avanti anche con RomaEuropa, ma teme che quaranta persone gli entrino in teatro per occuparlo. Ci sembra tutto surreale e aleatorio. Noi il 2 dicembre abbiamo il debutto di ”Forse un altro” per la regia di Marco Lucchesi. E’ una produzione Eliseo, vediamo che cosa succede”. Poco distante, Massimo Monaci, direttore artistico dell’Eliseo e figlio di uno dei tre proprietari del teatro. “In questo momento, sono come voi”, ha detto rivolgendosi all’attore che gli chiedeva che cosa sarebbe successo con il debutto previsto in cartellone per il 2 dicembre. “In questo momento- ha risposto Monaci- la vedo complicata”. La società che gestisce il Teatro Eliseo “non potrà più lavorare e sarà quindi costretta a licenziare circa 60 persone”. Ci sono comunque eventi “che devono andare in scena. Chiedo quindi – aggiunge- al RomaEuropa festival di prendere in gestione il Teatro Eliseo in questa fase transitoria e di trattativa, almeno per gli spettacoli in cartellone”.
COLPO DI STATO – Nel merito della vicenda però Monaci ha usato toni forti: “I due terzi della proprietà si sono incaponiti su uno sfratto per cui, pur essendo legittimo dal punto di vista legale, la composizione si doveva trovare e non si è trovata. Perché? Continuo a non spiegarmelo. In questo senso è un colpo di Stato”. In mattinata anche molti cittadini, abbonati e curiosi si sono avvicinati e hanno commentato con dispiacere la chiusura del teatro. Poi in tarda mattinata è arrivata la dichiarazione dell’assessore comunale alla cultura Giovanna Marinelli: “Il nostro intendimento lo abbiamo ripetuto più volte e lo ribadiamo ancora oggi: Roma Capitale lavora per la difesa della importante e storica funzione culturale del Teatro Eliseo (tutelata oggi anche dal giusto vincolo apposto dal ministro Franceschini). Ora si dovrà cercare (nella trattativa tra privati) una soluzione positiva capace di assicurare un futuro al Teatro e che contemporaneamente garantisca la prosecuzione della stagione appena iniziata e la tutela dei posti di lavoro. Roma Capitale conferma il suo impegno in questa direzione e si dichiara disponibile ad assumere tutte le iniziative necessarie in questa direzione” .
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