Le strade di grande scorrimento della capitale ridotte a mulattiere di campagna, con buche stradali che si trasformano in voragini e che, con la pioggia, diventano nemici invisibili che distruggono le automobili. Cinquequotidiano ne è testimone diretto giovedì mattina. La poggia batte su tutta Roma e sulla tangenziale Est tra i Parioli e Montesacro una mega buca killer si è aperta nel tratto che da viale Somalia corre verso San Giovanni, all’altezza di Piazza Gondar.
BUCA PROFONDA OLTRE VENTI CENTIMETRI – La buca, profonda oltre venti centimetri, lunga un paio di metri e larga quasi metà della corsia (come mostrano le fotografie) è piena d’acqua ma non si nota nel grigio dell’asfalto e con le condizioni già pessime di quel tratto di strada. All’improvviso un botto, la macchina che sprofonda nel buco e chi è alla guida non sa se ne uscirà, se ti sta per tamponare qualcuno da dietro o se ne uscirà con la macchina rotta. “Buca, buca con acqua!” diceva Ugo Tognazzi nel “Federale” di Luciano Salce mentre attraversava durante la seconda guerra mondiale le campagne vicino Roma. Ma qui invece siamo nel cuore della capitale d’Italia, sulla strada forse più trafficata e frequentata di tutte, quella striscia a quattro corsie che collega lo stadio olimpico con San Giovanni senza soluzione di continuità. Dopo il botto mi accosto nel primo spazio possibile.
DECINE DI MACCHINE DANNEGGIATE – Accanto a me trovo altre macchine danneggiate dalla buca: alcune utilitarie con entrambe le ruote del lato destro bucate e i cerchioni sfondati. Non sappiamo ancora quali altri danni abbiano le macchine ferme, mentre tutti cerchiamo di capire cosa fare. Tra chi si cambia la ruota da solo, chi lascia la macchina in mezzo alla strada e chi chiama i vigili urbani per segnalare la buca assassina, di certo si sa che la responsabilità è del Comune di Roma che potrebbe risarcire (con tempi che non vogliamo neanche immaginare) i cittadini che ne facessero richiesta. Certo è che le strade che dopo due giorni di pioggia si spappolano come fossero di burro non sono una garanzia di sicurezza, mentre producono costi e perdite di tempo per il cittadino onesto che non riuscirà a raggiungere il posto di lavoro e dovrà sobbarcarsi, almeno nell’immediato i costi delle riparazioni.
LE MULTE USATE PER RIPARARE LE STRADE – Secondo la legge i soldi ricavati dalle multe (a Roma sarebbero 270 milioni l’anno all’incirca) andrebbero destinati per metà alla sicurezza stradale, dunque anche per riparare le strade: chissà se al Campidoglio lo fanno e soprattutto quali strade curano, visto che la tangenziale versa in queste povere condizioni? Confidiamo nell’attenzione dei nostri amministratori Ignazio Marino e Maurizio Pucci, neo assessore ai Lavori Pubblici che, oltre alla rivoluzione sui sampietrini (da spostare dal centro alla periferia), hanno promesso di risanare entro il mese di marzo duecentocinquanta mila metri quadrati di strade di grande viabilità con un piano strade appena annunciato in pompa magna.
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