Ostiense, via gli sfasciacarrozze dall’Acqua Acetosa

Passa il provvedimento del IX municipio con una risoluzione approvata all’unanimità

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Erano provvisori, ma stavano lì dal 2003 e forse anche da prima. Gli sfasciacarrozze della zona di Acqua acetosa ostiense nel IX municipio dovranno lasciare quell’area e andarsene via. E’ il senso di una risoluzione approvata all’unanimità martedì dal consiglio municipale del IX. Il provvedimento permetterà un ripristino del degrado generatosi a seguito delle autorizzazioni rilasciate nel 2003 dal commissario delegato per la bonifica delle aree adiacenti la caserma Salvo D’Acquisto.

La decisione è motivata dal desiderio delle autorità municipali di eliminare le possibili cause di inquinamento delle falde idriche dell’area e allo scopo di promuovere le risorse ambientali presenti nella riserva Laurentino Acqua Acetosa. In questo senso soddisfazione è stata espressa da parte delle autorità locali ma anche dei consiglieri regionali.

“Condivido la risoluzione approvata stamani dal Consiglio del Municipio IX – dichiara Massimiliano Valeriani, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio – con cui si riconosce lo straordinario valore ambientale e paesaggistico dell’area Acqua Acetosa Ostiense, evidenziando l’incompatibilità di attività potenzialmente nocive con l’impegno di tutelare e valorizzare il patrimonio naturale e la vocazione agricola della zona”. Commenti positivi sono giunti anche dal Consigliere regionale del partito Democratico Riccardo Agostini e dai consiglieri municipali Giuseppe Contenta, Alessandro Lepidini e Ilaria Gatto che in una nota congiunta hanno spiegato che “con questa risoluzione, inoltre, si sgombra il campo da ogni ipotesi circolata anche nella recente conferenza dei servizi, tra cui l’ampliamento del perimetro degli autodemolitori.”

“L’impianto provvisorio recentemente è stato teatro di due vasti incendi – continuano i consiglieri – e lo scorso anno l’area è stata inserita nell’ampliamento del Parco Naturale Laurentino Acqua Acetosa ed è soggetta a vincolo minerario per proteggere le falde acquifere presenti nel sottosuolo e destinate alla captazione per uso umano. Se a questo si aggiunge che nelle immediate vicinanze sono presenti aree residenziali e una scuola per l’infanzia, oltre a diversi terreni destinati alla produzione agricola, ne consegue che lo spostamento degli autodemolitori presenti nella zona da oltre un decennio non era più rinviabile. Con questa risoluzione – concludono gli esponenti del Pd – il municipio invia un chiaro segnale in difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini.”

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