Il parco di Villa Fiorelli dal 24 Marzo è chiuso. La promessa era che la messa in sicurezza sarebbe stata rapida e che subito sarebbero cominciati i lavori. A tutt’oggi non è accaduto nulla e la situazione peggiora giorno per giorno
Villa Fiorelli, uno dei pochissimi spazi verdi attrezzati del VII Municipio, è stata chiusa dal Dipartimento competente per il verde pubblico.
Le modalità tecniche utilizzate sono a dir poco discutibili. Le opere di salvaguardia potrebbero essere più pericolose di ciò che dovrebbero sostenere. Alcune di esse sono già state “smontate” da qualche sconsiderato. Il pericolo che c’era ora è più minaccioso di prima.
La motivazione che si desume dalla “determina” di chiusura appesa ai cancelli è una beffa per i cittadini. Vi si legge, infatti, in premessa, che lo stato di incuria e abbandono di molti anni ha determinato uno stato di pericolo per i cittadini. Perciò ora si chiude. È come dire: “Siccome le scuole non sono in sicurezza per la scarsa manutenzione, le chiudiamo”. I cittadini del quartiere e l’Associazione nata più di tre anni fa ha fatto il possibile per difendere questa oasi di buon vivere. Oggi si è disarmati di fronte alla beffa, dopo aver subito il danno della cattiva amministrazione. Si sono spesi, malamente, molti soldi in passato, cui è seguito uno stato di abbandono. Un cantiere fermo dal 2011, mancata manutenzione del verde, mancata vigilanza (una cooperativa sociale chiudeva il parco nelle ore notturne, Alemanno ha deciso che le cooperative da privilegiare erano altre), incuria e vandalismi, hanno visto interdire alcune aree della villa, sparire i giochi dei bambini, vagare cani liberi per tutta il parco anche negli spazi dedicati ai più piccoli.
Insomma abbiamo assistito, nonostante tutte le nostre iniziative, al progressivo degrado di questo prezioso e raro bene comune.
I soldi per una ristrutturazione della villa ci sono da tempo (746.000 euro), i progetti anche. La burocratica inefficienza capitolina blocca tutto dal 2014.
I cittadini chiedono l’immediata riapertura della villa, previe opere meno fantasiose di messa in sicurezza.
Si chiede lo sblocco dei lavori di ristrutturazione già finanziati e approvati dal 2014, la bonifica del vecchio cantiere dell’ex CSA fermo dal 2011, una recinzione con una siepe o altra barriera naturale dell’area giochi, eliminazione dell’inutile cancellata mai rispettata, nonché una revisione del progetto per ampliare e riqualificare l’area cani, obbligando i proprietari al rispetto delle regole comunali e sanitarie, che così non avrebbero più alibi.