Aeroporto di Ciampino, alta tensione per l’inquinamento

Il primo dicembre si attende il piano di adeguamento. I comitati: «Il rumore ci uccide, siamo pronti alla protesta»

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L’ultimatum è già scaduto il primo luglio, ma Aeroporti di Roma ha ora una seconda possibilità per presentare il piano di risanamento ambientale dello scalo di Ciampino. Il primo dicembre è il tempo ultimo dato dal giudice civile per provvedere alla messa in sicurezza dell’area. La sentenza risale allo scorso 30 luglio, non ha un carattere coercitivo, ma è un’indicazione forte per le future azioni legali.

Di sicuro per i comitati si tratta dell’ultima chance. «Poi – spiega il comitato per la riduzione delll’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino – saremo costretti a usare altre vie e non sono escluse forme di protesta. La cittadinanza è stremata. Non possiamo più attendere: i voli stanno uccidendo i residenti di quest’area. Il livello di tumori, malattie respiratorie e cardiache è allarmante. E’ uno scandalo che nessuno intervenga».

Ieri i Comuni sono tornati a sollecitare Aeroporti di Roma. Rinviato invece il confronto in Regione sui tempi di intervento previsto stamattina. La legge prevede un adeguamento dei livelli di inquinamento nell’arco di 5 anni. I comitati vorrebbero una riduzione almeno della metà. Del resto quando si è trattato di spostare i voli da Ciampino a Fiumicino si è impiegato un solo giorno. La proposta dei Comuni e dei comitati è quella di portare il numero dei voli a 60. Adr, per ora, fa melina.

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