Roghi tossici, l’Arpa scarica su Asl e vigili

Negato il monitoraggio dell'area nei pressi dei campi nomadi. Santori chiede chiarimenti

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E’ la solita politica dello scarica barile. Ora si scopre che sui roghi tossici a nessuno compete l’intervento, nonostante ci sia una nuova legge che permette una sanzione. Nei giorni scorsi Fabrizio Santori, consigliere regionale, ha richiesto un intervento dell’Arpa ma l’agenzia, che si occupa solo del monitoraggio di impianti industriali, lo ha invitato a inoltrare la segnalazione ad Asl e Polizia Locale.

«Segnalazioni che ho fatto da tempo – chiarisce il consigliere. Il fatto è che, nell’immobilismo più totale, non avremo mai dati severi e realistici sull’inquinamento creato da questi fumi tossici che continuano ad imperversare danneggiando la salute dei residenti che vivono nei pressi dei campi nomadi di via Salviati (V Municipio), via di Salone (VI Municipio), Parco delle Valli (III Municipio), via Candoni e insediamenti limitrofi e Viadotto della Magliana (XII Municipio).

«Nella nota – aggiunge – richiedevo un monitoraggio perché ad oggi non sappiamo le quantità di diossina prodotte da questo fenomeno e a quanto pare neanche l’Osservatorio sui furti di ferro e rame costituito presso il Ministero degli Interni ne ha alcuna idea. Per me si tratta di veri e propri impianti industriali illegali, condotti sì con mezzi artigianali ma che fanno a tutti gli effetti parte dell’indotto economico della microcriminalità, che vede anche bande nostrane essere complici di questo scempio ambientale.

A noi interessa stroncare il fenomeno, ma siamo convintissimi che proprio i dati sull’inquinamento atmosferico prodotto porterebbero a quel grado di preoccupazione e attenzione mediatica in grado di favorire quell’intervento risoluto teso a stroncare l’intera filiera che va dal furto di rame e metalli alla loro relativa combustione».

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