Atac, sui bus gli autisti faranno i controllori. Ispettori in borghese

Il piano annunciato dal sindaco Marino prevede l'intensificazione dei controlli sui mezzi pubblici e nuove regole

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Ingresso dalla porta davanti e autisti-controllori, oltre a un cospicuo aumento dei controllori itineranti. E stop a biglietti non timbrati, fughe dell’ultimo minuto e difficoltà a “beccare” l’evasore. Sarà una rivoluzione silenziosa quella che Ignazio Marino prepara per bus e tram a Roma. La città che al momento può contare solo su una modesta pattuglia di 70 controllori non riesce a frenare la massiccia evasione dal biglietto. Si sale e si scende senza controlli e senza regole, come accade ormai da più di trent’anni.

Ma se il piano italiano che è nelle intenzioni del sindaco Ignazio Marino sarà effettivamente applicato le regole cambieranno radicalmente e partirà, forse per la prima volta, una vera battaglia contro i “portoghesi” sui mezzi pubblici a Roma. L’accordo firmato lo scorso aprile tra imprese e sindacati dei lavoratori del settore potrebbe cambiare lo scenario attuale fatto di fughe dalle porte posteriori e inseguimenti falliti per fare una multa.

Per Ignazio Marino bisognerà «salire dalla porta davanti e essere controllati dall’autista». Poi sarà necessario «spostare uffici amministrativi in più e dirottare il personale come controllori». Inoltre secondo il sindaco bisognerà che questi ultimi vestano in abiti civili per potersi muovere con maggiore disinvoltura senza essere riconosciuti da lontano. Ulteriori facilitazioni sono in corso per agevolare l’acquisto dei biglietti attraverso i sistemi telematici e informatici.

Già oggi la multa è salata, circa 100 euro, ma è davvero difficile incontrare qualche controllore alla fermata o sul bus. Il sindaco ha lanciato il suo progetto: il 40 per cento di evasori attuali è stato avvertito.

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