In fila sin dall’alba, sperando di riuscire a raggiungere l’agognata meta. Questo il destino che ormai da giorni accomuna centinaia di cittadini di Genzano, che quotidianamente prendono d’assalto l’ufficio tributi. Tares e mini-Imu l’incubo di tanti contribuenti genzanesi, molti dei quali indignati dal ritardo dei bollettini della nuova tassa sui rifiuti, non di rado contenenti persino degli errori.
A peggiorare la situazione il fatto che a fronte di decine e decine di cittadini che si mettono in fila perdura l’assenza di seggiole che possano alleviare la fatica dell’attesa, specie ai più anziani. Spesso e volentieri l’ufficio non riesce a smaltire più di 20 persone al giorno, rendendo vana la presenza dei restanti contribuenti. Indignato il giovane Fabio Papalia, capogruppo di Fratelli d’Italia:
«Sarebbe opportuno modificare l’orario di apertura dell’ufficio tributi e tenerlo aperto tutti i giorni anche di pomeriggio, non solo il lunedì e giovedì. In altri Comuni, dove hanno deciso di rimanere in Tarsu, non hanno avuto questo tipo di problemi poiché non ci sono stati aumenti e questo, ovviamente, assessore al bilancio e sindaco non lo sanno o forse fanno finta di niente».
«Restare alla Tarsu – replicano i vertici comunali della Giunta Gabbarini – non avrebbe comportato alcun vantaggio né per i cittadini né per l’Amministrazione comunale, che non potendo prevedere nella Tarsu la quota spettante allo Stato avrebbe dovuto emettere un ulteriore ruolo per la copertura totale dei costi previsti».
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