Ostia allagata: seminterrati e box inagibili

Emergenza dietro il Borghetto dei Pescatori e il nuovo campo della Pescatori Ostia

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ostia allagata

La pioggia non si ferma e a Ostia e nei quartieri limitrofi è tornato l’allarme allagamenti. Solo qualche giorno fa erano finiti i lavori di adeguamento. Ora la situazione è peggiorata. Drammatico il resoconto del coordinatore di sel Ostia Levante, Leonardo Ragozzino.

L’APPELLO AL COMUNE – «Vogliamo lanciare un grido di allarme sulla situazione davvero grave in cui versano alcune zone di Ostia levante che non hanno retto all”eccezionalità delle precipitazioni di questi giorni –  si legge in una nota –  che hanno messo a nudo la fragilità del sistema idrogeologico della zona. In particolare, denunciamo il totale allagamento, dietro il Borghetto dei Pescatori, del nuovo campo della Pescatori Ostia, trasformatosi in un lago, che tra l”altro confina con un accampamento nomadi, cosi” come l”invasione della acqua piovana nei seminterrati abitati, ora totalmente inagibili, e nei box auto, tutti siti nella vicinissima via dei Palombari”.

RISARCIMENTO DANNI – Intanto il governo si appresta a riconoscere lo stato di emergenza alla Regione Lazio. Soddisfazione dal presidente del Consiglio reggino alle, daniele Leodori. Su richiesta delle associazioni di piccole e medie imprese, oggi la giunta della Camera di commercio di Roma ha approvato una delibera che istituisce un ”Fondo straordinario per le imprese colpite dall”alluvione 2014”. Un milione di euro le risorse stanziate per “agevolare il rapido ripristino della situazione produttiva antecedente agli eventi alluvionali. «L’annuncio fatto dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, che al prossimo Consiglio dei ministri sara” riconosciuto al Lazio lo stato d”emergenza come prontamente richiesto dal presidente Nicola Zingaretti e” una notizia attesa non soltanto dagli enti locali, ma da centinaia di cittadini, di famiglie, di imprenditori che hanno subito danni gravi dalla straordinaria ondata di maltempo che si e” abbattuta sui nostri territori»

L’INTERVENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE – «Chiediamo pertanto alle autorità preposte, in particolare Protezione civile e Vigili del fuoco- conclude Ragozzino- di ispezionare l”area evidentemente compromessa comprendendo le cause di questo ”tappo” e ponendo fine a questo assedio acqueo che sta facendo danni ingentissimi e potrebbe creare anche rischi a chi vive in zona».

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