Gli scavi di Ostia Antica a causa del maltempo sono chiusi dal 31 gennaio e la riapertura è prevista tra lunedì 17 e il 18 febbraio. L’acqua ha inondato l’area archeologica creando un enorme piscina.
Sconcerto fra i turisti. Sul sito degli scavi non è stato pubblicato alcun avviso.
LA STORIA – Il sito di Ostia Antica, in base a ritrovamenti archeologici, era abitato già dal XIII-X secolo a.C. lì dove terminava l’antico corso del Fiume Tevere.
In epoca moderna gli scavi iniziarono nel 1800 sotto il pontificato di Pio VII ed oggi, dopo Pompei, probabilmente sono l’esempio migliore di civiltà romana che è giunta fino a noi: un grande patrimonio che dovrebbe essere tenuto con cura come la perla nella conchiglia.
I LAVORI – Oltre alla comunicazione laconica la preoccupazione si dirige verso i danni che le piogge incessanti e la stagnazione dell’acqua possa provocare.
Le idrovore utilizzate sono le stesse usate per svuotare le cantine quindi con una portata minore e più tempo per i lavori.
Per ora non ci si espone sui danni, si potranno valutare solo quando tutto sarà stato asciugato. Ciò non toglie che più i mosaici ed i reperti rimarranno sommersi e più il rischio a cui sono esposti saranno amplificati.
CBTAR – Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano – Contemporaneamente nell’area abitativa di Ostia Antica con difficoltà si sta tornando alla normalità. L’ impianto Idrovoro CBTAR di Ostia Antica si trova in Via del Fosso di Dragoncello. Domenica 2/2/2014 dopo la prima ondata di alluvione l’impianto era deserto e la stessa notte con la seconda bomba d’acqua i danni già della prima sono stati aggravati. Forse se ci fossero stati i tecnici a controllare il lavoro delle pompe idrovore si sarebbe potuta almeno contenere questa tragedia locale.
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