Castelnuovo di Porto, il caso del Cara approda in Parlamento

Carla Ruocco e Mattia Fantinati del movimento 5Stelle hanno presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio, al Ministro dell'interno e al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione

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Castelnuovo di Porto, il caso del Cara approda in Parlamento

Il caso del Centro di accoglienza per i Rifugiati (CARA) di Castelnuovo di Porto approda in Parlamento. Infatti lunedì 14 aprile gli onorevoli Carla Ruocco e Mattia Fantinati del movimento 5Stelle hanno presentato una interrogazione a risposta scritta rivolta  al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’interno e al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

L’INTERROGAZIONE – L’interrogazione dei due grillini fa riferimento ad un articolo pubblicato dal quotidiano il Tempo del 19 marzo 2014 nel quale si riportava che il Presidente del TAR del Lazio Linda Sandulli «detiene insieme al marito l’80 delle quote sociali di una ditta edile che prende appalti dalla Prefettura di Roma e contemporaneamente presiede proprio la sezione del Tribunale amministrativo regionale chiamata a giudicare sulla regolarità di tali appalti». La ditta citata  nell’articolo sarebbe la Proeti s.r.l. della quale il marito del giudice Sandulli è amministratore delegato, direttore, responsabile tecnico e socio di maggioranza. La stessa giudice Sandulli secondo l’articolo detiene  33,33% della società, ma l’interrogazione fa notare che  la sezione del Tar del Lazio da lei presieduta  ha trattato cause relative alla gestione del CARA di Castelnuovo di Porto, mentre alla Proeti s.r.l., di proprietà dei coniugi Sandulli, è stata aggiudicata, con procedura negoziata, la manutenzione straordinaria degli alloggi del CAR.

ERICHES 29 – Un successivo articolo del 20 aprile  riferiva il presidente del consorzio Eriches 29, già aggiudicatario di gara per il servizio di gestione del centro, lamentava di «aver subito un pregiudizio dai pronunciamenti emessi dalla sezione prima ter» del tribunale Amministrativo, rivendicando il giudizio di  «un giudice sereno, che non abbia più parti in commedia. Perché proseguiva il presidente del consorzio se la Proeti srl è fornitore per la Prefettura di Roma proprio per il Cara di Castelnuovo «chi ci assicura che l’accanimento nei nostri confronti sia solo legato alle ragioni di diritto ?» Secondo i due interroganti ove quanto pubblicato dal  quotidiano corrispondesse al vero si tratterebbe di notizie «particolarmente allarmanti perché evocano una pericolosa commistione di ruoli e fanno paventare il rischio dell’alterazione della necessaria terzietà ed indipendenza del giudice .» Chiedono quindi Governo di   approfondire con  riscontri ed ispezioni quanto riferito dalla stampa sulla proprietà della Proeti s.r.l. e  i rapporti esistenti fra questa società e la prefettura di Roma in relazione all’attività della sezione del Tar del Lazio presieduta da giudice Sandulli, per adottare le iniziative di competenza.

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