Colleferro, termovalorizzatori al collasso. Torna la crisi

Manca il Cdr e i Comuni ritardano nei pagamenti. Sindacati chiedono chiarimenti

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A un anno dalla chiusura di Gaia e dalla costituzione della nuova società affiorano già le prime difficoltà per LazioAmbiente. Vecchie ruggini e difficoltà gestionali del ciclo rifiuti mai risolte. Il problema è sempre lo stesso: manca il Cdr e i Comuni non pagano. E così i sindacati scrivono alla Regione.

LA LETTERA – «Abbiamo inviato alla Regione Lazio una richiesta di incontro per fare il punto sulla situazione della Lazio Ambiente spa, l”azienda che gestisce il termovalorizzatore di Colleferro”. Lo dichiara in una nota il segretario provinciale dell”Ugl Chimici di Roma, Maurizio Morgia, aggiungendo che “siamo fortemente preoccupati per la situazione gestionale, all”orlo del collasso a causa della crisi di liquidita” dovuta al ritardo cronico nei pagamenti da parte dei Comuni che forniscono il combustibile derivato dai rifiuti, e non vorremmo che a pagarne il prezzo fossero i lavoratori».

I RITARDI NEI PAGAMENTI – «I ritardi nei pagamenti dei fornitori- e” scritto nella lettera inviata alla Regione Lazio- sta mettendo a rischio la continuita” dell”attivita” industriale, in quanto, in mancanza delle materie prime, per far rimanere le emissioni nei limiti previsti dalla legge non c”è altra possibilità che spegnere gli impianti”. A cio”, spiega Morgia, “si aggiunge che a causa della mancanza di fondi non possono essere effettuati gli investimenti che riteniamo necessari dopo dieci anni di esercizio degli impianti. Attualmente mancano anche i ricambi e i materiali sufficienti a garantire la manutenzione e un minimo di continuita”. Alla luce di questi elementi- conclude il sindacalista- confidiamo in una convocazione urgente per avviare un confronto su una situazione che potrebbe avere risvolti sociali ed economici drammatici».

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