Settecamini protesta sotto l’assessorato: revocare centro immigrati

Manifestanti ricevuti dall'assessore Cutini. Chiesta la revoca del nuovo centro di accoglienza

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“Settecamini non si ferma, no al centro di accoglienza” è il grido che ha continuato a farsi sentire senza sosta dallo scorso due maggio con la fiaccolata per le vie del quartiere e che martedì mattina è scoppiato in un applauso di protesta sotto le finestre dell’assessorato comunale alle politiche sociali.

NON ABBASSANO LA GUARDIA – Non hanno abbassato la guardia i cittadini di Settecamini nonostante le notizie dei giorni scorsi arrivate proprio dallo staff della Cutini e nell’incontro ottenuto con l’assessore Cutini hanno chiesto meno degrado e più servizi per il loro quartiere, puntando soprattutto alla revoca del campo di accoglienza rifugiati previsto nel quartiere e sottolineando la linea antirazzista di tutta la protesta. Un quartiere unito quello sulla Tiburtina, che nei giorni scorsi ha sfidato la pioggia sfilando in una fiaccolata bagnata e che oggi in viale Manzoni si è presentato in piazza ottenendo il sostegno di altri cittadini (come un gruppo di Ponte di Nona) alla loro battaglia. Un’intera mattinata, quattro ore di protesta al grido di “Cutini, ascolta Settecamini”.

CITTADINI E POLITICI INSIEME – Tanti anche i politici di opposizione che si sono avvicinati ai manifestanti, come Fabrizio Santori e Ignazio Cozzoli. Ma la manifestazione, cui seguiranno nel quartiere i raduni serali quotidiani a sottolineare l’emergenza degrado, è solo il primo passo di una battaglia con il Comune che si preannuncia lunghissima, come spiega un manifestante sulla sua bacheca di Facebook: «Questo centro non deve aprire, lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo ai nostri figli…la partita é appena iniziata, ma ora, forse per la prima volta, la palla é al centro e si parte da 0-0…Non ci arrenderemo mai».

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