Il voto è un diritto che le pubbliche amministrazioni dovrebbero garantire: succede invece (a Roma, tanto per cambiare) che per ritirare la tessera elettorale ormai saturata dai timbri delle precedenti competizioni tocchi sottoporsi ad un defatigante “tour de force” soprattutto per gli anziani che nella capitale sono quasi il 30% degli elettori.
SITUAZIONE ESPLOSIVA A VILLA LAZZARONI – Esemplare è la situazione del più grande municipio di Roma, il VII che ha sede a villa Lazzaroni sull’Appia o Fortefiocca che dir si voglia, dove da questa mattina dalle 8,30 si sono create file interminabili di solerti richiedenti che non vogliono perdere ancora il gusto del voto. Cos’era successo? Semplice, le tessere elettorali possono essere ritirate solo allo sportello dove si rilasciano le carte di identità creando un ingorgo prevedibile anche per i prossimi giorni. Immaginiamo, ma non ne siamo sicuri, che la situazione sia più fluida all’ufficio elettorale centrale, ma non si può pretendere che soprattutto gli anziani si facciano tre quarti d’ora sul 671 che peraltro ormai transita raramente e quasi sempre in una estenuante coda sull’Appia o a Porta Metronia, oppure utilizzino due mezzi per arrivare all’Eur.
MALUMORI TRA I CITTADINI – Certo, i romani sono pazienti, quasi assuefatti ai disagi perenni della loro città, ma questa volta la frase ricorrente che si è levata dai cittadini esasperati era la seguente: «Bene! Finalmente abbiamo capito per chi dobbiamo votare». Che non è certo un apprezzamento per la presidente del Municipio Susi Fantino e per il sindaco Ignazio Marino.
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