Monteverde, Luca e la scuola con le barriere. Shock alle Iene

Disabile non può mangiare insieme ai suoi compagni perchè l'istituto è sprovvisto di montascale. Chieste le dimissioni della presidente

0
191

Anni di promesse e disagi: ora la famiglia di Luca e i suoi insegnanti sono dovuti ricorrere a un programma televisivo per chiedere giustizia. Ieri sera in tv le Iene hanno parlato di questo giovane ragazzo disabile  che non può mangiare in classe con gli altri studenti della scuola De Andrè perché sprovvista del montascale. Nonostante le promesse, le lettere di richiamo e gli stanziamenti in bilancio in questa scuola dopo tanti anni ancora non si riescono a eliminare le barriere architettoniche. Oggi Luca per mangiare insieme ai suoi compagni deve essere preso in braccio e trasportato al piano inferiore. Una situazione insostenibile. E il problema, da quanto emerso, non avrà almeno nell’immediato una soluzione.

DIMISSIONI PER LA PRESIDENTE – «Chiedo le dimissioni della presidente del Municipio XII Cristina Maltese e dell’assessore ai lavori pubblici Raffaele Scamardì, anche per tutelare il decoro istituzionale del Municipio XII, gravemente leso dalle loro politiche irresponsabili». Così in una nota Marco Giudici, consigliere e presidente della Commissione Trasparenza del Municipio XII di Roma. Questa vicenda è vergognosa – prosegue Giudici – perché Luca è stato preso in giro tre volte. La prima personalmente, con le promesse vis-à-vis non mantenute. La seconda con il programma della Maltese, nel quale si promette la “completa rimozione delle barriere architettoniche”. Programma che ormai è diventato il manifesto del fallimento del centrosinistra al Municipio XII. Infatti, delle 79 promesse fatte non ne è stata mantenuta nessuna. La terza perchè nella nuova proposta di bilancio che verrà discussa la settimana prossima, non è previsto l’intervento nonostante per le altre scuole del municipio sia destinato oltre un milione e mezzo di euro. Uno studente in carrozzella non può essere emarginato dalle istituzioni, ancor più se consideriamo che non sarà né il primo, né l’ultimo. Non è un fatto di destra o di sinistra – conclude Giudici -, ma di buon senso e di rispetto verso la nostra società».

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI CINQUE QUOTIDIANO

[wpmlsubscribe list=”9″]

È SUCCESSO OGGI...