Monteverde, coppia avvelenata da cibo avariato al giapponese

Una festa di anniversario da incubo finita all'ospedale. Polemica sul cibo

0
455

Un anniversario finito in ospedale. Davvero una serata da dimenticare quella trascorsa da una coppia residente a Monteverde che per festeggiare la data del proprio patrimonio aveva deciso di cenare al ristorante sotto casa gestito da giapponesi. Un locale rinomato e molto frequentato.

I FATTI – La denuncia arriva da un post su Facebook scritto dagli stessi protagonisti della vicenda. Si parla di intossicazione alimentare. Questa la diagnosi dei medici del San Camillo dove la coppia è rimasta in osservazione una nottata per le cure del caso. Sotto accusa sarebbe la conservazione del pesce crudo, ma i frequentatori del noto locale difendono il buon nome delll’azienda.

I RISCHI DEL SUSHI – Qualsiasi prodotto di origine animale consumato crudo, come ad esempio – banalmente – le uova nel tiramisù, il latte crudo non pastorizzato, la carne in carpaccio o le alici marinate, nascondono inevitabilmente un rischio per il consumatore. Batteri, vibrioni e parassiti, se presenti nel prodotto, possono causare problemi anche seri per la salute di chi si nutre di cibo non cotto. Il sashimi non fa eccezione e, purtroppo, anche in Italia si registrano casi di infezione da Anisakis ed altri parassiti. L’Anisakis (Pseudoterranova decipiens) è un nematode parassita di colore biancastro, che può raggiungere la lunghezza di diversi centimetri. Il ciclo vitale di questo organismo passa attraverso diverse fasi, che prevedono come ospiti organismi superiori ben definiti. Le uova di questo parassita si schiudono in mare, dando origine a diversi stadi larvali. Le larve vengono ingerite da crostacei di piccole dimensioni, come i gamberetti, che a loro volta vengono predati dalla fauna ittica. I pesci che si sono cibati di questi crostacei infetti vengono parassitizzati dall’Anisakis, e così tutti gli organismi che di essi si cibano: uccelli, rettili, mammiferi marini. La fase adulta del parassita vive stabilmente all’interno di questi organismi superiori, ed in essi si riproduce: le uova, espulse con le feci, vanno a finire in mare dove il ciclo ricomincia. Gli esseri umani che si cibano di pesci infetti (crudi o poco cotti) vengono inevitabilmente parassitizzati dall’Anisakis, con conseguenze ben poco piacevoli.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI CINQUE QUOTIDIANO

[wpmlsubscribe list=”9″]

È SUCCESSO OGGI...