Le segreterie nazionali dei sindacati Filt, Fit, Uil, Ugl, Fast e Orsa hanno proclamato uno sciopero nazionale di un’ora di tutto il personale del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, dalle 11 alle 12 di mercoledì 23 luglio. Lo comunica una nota dell’ufficio stampa di Ferrovie dello stato. Intanto in piazza del Campidoglio a Roma protesta in divisa contro l’ipotesi di licenziamento di oltre 330 autisti, dovuto al taglio del 10% sul corrispettivo economico imposto dall’amministrazione capitolina per razionalizzare e riorganizzare il tpl romano.
LA PROTESTA – Sono i lavoratori di Roma Tpl, che nel giorno dello sciopero indetto da tutti i sindacati della società, che gestisce oltre il 20% delle linee urbane di superficie (83, perlopiù di superficie), si sono riuniti in almeno un centinaio sotto Palazzo Senatorio, armati di fischietti, per spiegare le loro ragioni.
LE MOTIVAZIONI – “Facciamo 30 milioni di chilometri l’anno di trasporto urbano, ma i tagli imposti dall’assessorato ai Trasporti hanno portato la società a dichiarare un esubero di 338 persone, 258 solo autisti e il resto amministrativi”, ha detto Marco Rodari della rsu Filt Cgil, sottolineando che “al di là del taglio secondo noi non c’è nessun esubero perché eravamo già sotto organico, e ora troviamo assurdo che il Comune, invece di investire nel trasporto pubblico, riduca gli investimenti. Vogliamo essere ricevuti dal sindaco, perché domani è l’ultimo giorno utile della procedura di licenziamento, e quindi sapremo con certezza i numeri del personale che verrà licenziato”.
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